CREDIT SUISSE. ANCORA IN DIFFICOLTA'
Redazione, 27 ottobre 2022.
Per Credit Suisse le perdite registrate nel terzo trimestre superano, alla grande, le stime degli analisti.
Le aspettative di perdita erano stimate a 567,93 milioni di franchi svizzeri, mentre quelle effettive sono pari a 4,034 miliardi di franchi svizzeri!
La banca ha spiegato che la perdita imponente è stata determinata solo da una svalutazione di 3,655 miliardi relativa alla decisione di “rivalutazione delle attività fiscali differite a seguito della revisione strategica completa”.
Le difficoltà di Credit Suisse nascono da:
- ricavi deboli dell’investment banking
- perdite relative alle sue attività in Russia
- costi legali sostenuti per una serie di fallimenti di conformità e gestione del rischio. Rischio mal pesato, in particolare, con l'hedge fund Archegos.
Il nuovo CEO Ulrich Koerner ha dichiarato alla CNBC che ha avuto inzio la “trasformazione in un nuovo Credit Suisse”.
Ma, anche questo progetto ha un costo.
Previsti oneri di ristrutturazione per 2,9 miliardi di franchi svizzeri entro la fine del 2024.
Dalla ristrutturazione nascerà, con dote di 4 miliardi di fs raccolti con emissione di nuove azioni, la CS FIRST BOSTON per l'area investimenti.
Nel mirino del nuovo CEO anche la riduzione delle attività ponderate per il rischio, l’esposizione della leva finanziaria del 40%, l' allocazione di “quasi l′80% del capitale a Wealth Management, Swiss Bank, Asset Management e Markets entro il 2025 ", il taglio di migliaia di posti di lavoro.
Durante un'intervista rilasciata alla CNBC, con disinvoltura, Koerner (al timone da luglio) ha affermato che la banca sarà “molto più stabile, sarà redditizia in modo sostenibile, molto più semplice nel modo in cui è impostata e per noi una delle cose più importanti è stata come siamo arrivati a quella soluzione? Abbiamo iniziato in realtà con le esigenze del cliente e abbiamo progettato tutto attorno alle esigenze del cliente e abbiamo ottenuto ciò che proponiamo oggi”.
Intanto, al terzo trimestre:
- Il fatturato del gruppo è crollato a 3,804 miliardi di franchi svizzeri, contro i 5,437 miliardi di franchi svizzeri dello stesso periodo dell’anno scorso.
- Il coefficiente di capitale CET1 (una misura della solvibilità bancaria), è stato del 12,6%, rispetto al 14,4% nello stesso periodo dell’anno scorso e al 13,5% nel trimestre precedente.
- Il ritorno sul patrimonio netto tangibile è stato del -38,3%, in calo dal -15% del secondo trimestre e del 4,5% nel terzo trimestre del 2021.
Comunque, Koerner rimetterà la banca in piedi e non necessariamente "progettando tutto attorno alle esigenze del cliente".
Questa, è solo propaganda e pure piuttosto vecchia.