CREDIT SUISSE. ACCUSATA DI ESSERE "BANCA CANAGLIA". PECUNIA NON OLET.

CREDIT SUISSE. ACCUSATA DI ESSERE "BANCA CANAGLIA". PECUNIA NON OLET.

Redazione, 23 febbraio 2022.

Una fuga di notizie da Credit Suisse sta esponendo la banca svizzera a pesanti scandali e accuse incorciate.

Un informatore avrebbe rivelato i nomi dei titolari segreti di conti con depositi per 80 miliardi di sterline e ha affermato che le leggi sulla segretezza sono immorali.

Pare che, tra questi clienti segreti, ci siano trafficanti di esseri umani, miliardari che ordinano omicidi e torture e  trafficanti di droga.

Pare abbia anche riferito di un conto intestao al Vaticano e dal quale sarebbero stati ordinati investimenti fraudolenti per 350 milioni di euro.

L'operazione sarebbe relativa ad  un presunto investimento fraudolento in un immobile  londinese che è già oggetto di un processo penale contro diversi imputati e, tra questi, un cardinale.

Credit Suisse respinge tutte le accuse e dichiara: "Il Credit Suisse respinge fermamente le accuse e le deduzioni sulle presunte pratiche commerciali della banca".

E, ha aggiunto che   le questioni scoperte dai giornalisti si basano su "informazioni selettive estrapolate dal contesto, che danno luogo a interpretazioni tendenziose dell'attività della banca."

L'informatore sostiene che la due diligence che la banca si era impegnata ad adottare per eliminare i clienti di dubbia qualità sia fallimentare.

E' il The Guardian a riferire in quanto  fa parte di un consorzio di organi di informazione a cui è stato concesso l'accesso esclusivo a queste informazioni.

Secondo Credit Suisse,  le accuse esplose adesso, avrebbero, in gran parte, una natura  datata e  in alcuni casi risalenti a un'epoca in cui le leggi, le pratiche e le aspettative degli istituti finanziari erano molto diverse da quelle attualmente in vigore.

Eppure, pare che oltre il 70% dei conti oggetto di accuse siano stati aperti dal 2000 in avanti.