CONTINUA IL MESE DEL "SELL IN MAY AND GO AWAY". SOPRATTUTTO PER GLI USA

CONTINUA IL MESE DEL "SELL IN  MAY AND GO AWAY".  SOPRATTUTTO PER GLI USA

Milano, 21 maggio 2022. Di Fabrizio Brasili. Esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

Sempre sul finire  di settimana, su livelli già ' testati di future Giugno, (23500/600), compressi anche dalle scadenze tecniche di Maggio, ma senza ulteriormente superarli, almeno per il momento.

Nell' ultima seduta di settimana, infatti, con i prezzi influenzati dagli arbitraggisti, particolarmente attivi, nella seduta precedente, si portavano appunto sui forti livelli resistenziali di 24500/600 di Ftsemib e 24200/300 di future Giugno.
Per poi pervenire rispettivamente fin anche i 24000 di indice principale e 23500/600 di future.
Salvo recuperare sul finire di Venerdì,  poco sotto i 23800/900.
Un movimento erratico, che dovrebbe ricomporsi lunedì/martedì, con lo stacco cedole di maggio, piuttosto corposo, che dovrebbe riportare il tutto anche sotto i 23200/300  di future Giugno ed in area  22800/900 del sempre più attendibile future Settembre.
Raggiunti, o quasi,  quindi, i livelli 22500/600, da noi segnalati nelle precedenti, in continuazione del movimento, con minimi e massimi sempre più bassi.
In proseguimento del mese particolarmente negativo dei mercati in generale e di quelli USA e NASDAQ, in particolare.
Pare verificarsi sempre più il " sell in May and go away", almeno statisticamente.
Dalla nuova settimana, per il medio lungo termine, può  iniziare un lento e piccolo accumulo di alcuni titoli ex cedola, con continuazione a " piramide rovesciata, come consigliato ai nostri lettori abbonati, sempre seguendo il future Settembre che potrebbe anche arrivare, con il perdurare ed ampliarsi del conflitto, in area compresa fra gli psicologici 20000 e 20500/600.
E per il momento fermiamoci qui, senza arrivare ad una forte ripresa di fine estate della Pandemia, e soprattutto ad una recrudescenza delle tensioni economiche, sociali e politiche del prossimo autunno, dove tutti i nodi potrebbero arrivare al pettine ....
16000/16500 di Future livello allora plausibile.   
Fra i titoli segnalati che appunto staccheranno oggi la cedola o il saldo, figurano appunto anche Intesa e Unicredit.
Fra i due, con le cautele di accumulo gia' espresse precedentemente, preferiamo sempre la prima, anche settorialmente,  per liquidità, importanza e remunerazione.
Suggeriamo quindi di approciarsi fin dall' apertura di lunedì e successive sedute con acquisti in area 1,88/1,90 e poi , sempre a " piramide rovesciata" 1,82/1,83 e via a seguire...
Sempre coperto da vendita di opzioni Call Settembre Dicembre strike 2,05/2,10 e per i più esperti di opzioni Put 1,65/1,60.
Per Unicredit solo acquisti limitati al raggiungimento dei minimi già testati di area 8 circa largo, in modesta quantita', anche rispetto al proprio portafoglio titoli,  e trading molto speculativo e di brevissimo breve termine, ma esclusivamente per cuori... molto forti.
Processo di aggregazione ancora molto lontano, per non parlare di successiva integrazione e dall' esposizione in Russia e relativo bilancio 2022/23.
Quasi la stessa situazione dei due titoli precedenti...per Stellantis e CNH Industriale.
Molto vicini ai minimi e molto lontani dai massimi, ma questo non implica necessariamente un recupero più o meno evidente.
Per Stellantis il miracolo dei migliori margini (minor fatturato e migliori utili) possa ripetersi ancora..anzi.
Il titolo dopo aver performato lo scorso anno meglio degli altri Big, non solo settoriali, ed essere giudicato da noi il nostro preferito e raccomandato, vive una fase di stanca, dovuto anche all' impossibilita' di fare sempre i miracoli ad ogni dato trimestrale!
Pensiamo che potrebbe più portarsi anche sotto i minimi degli ultimi 12 mesi posti a 12 euro che sopra i 14/14,50.
Per i più esperti dei nostri lettori abbonati consigliamo  di operare solamente con le opzioni a lungo termine in vendita con strike Call 14,50/15,00 e con Put in minor quantità 11,00/11,50.
Per CNH industriale, saremmo ancora più cauti , attendendo per  più ' tempo e soprattutto livelli più bassi, anche fino ai 10/10,50 euro ed in modeste quantita'.
Re Dollaro.
Siamo sempre fra coloro che avevano previsto e continuano a prevedere a breve termine un ulteriore ed ultimo rafforzamento del dollaro contro euro fin anche alla parita', e il TP di lungo termine fino a 1/1,02 circa largo (1,005/1,015 ), prima di indebolirsi, appesantito dall' imponente debito pubblico, solo alleviato dal continuo aumento dei tassi, 2022 soprattutto.
Primo TP di breve 1,06 , dove può  essere iniziato un accumulo per successivo acquisto di Treasury a 2/3 anni , anche qui a "piramide rovesciata", sfruttando le anomalie ricercate dagli arbitraggisti con rendimenti degli stessi Treasury dal 3% al 3,20%.
Andare oltre con il dollaro (e con il petrolio) significa saperne molto di più degli  stati sovrani e sopra addirittura alle stesse  loro principali teste.
E questo non rientra nel nostro DNA  professionale.