Continua il dibattito sul private banking e le `isole felici`
Riportiamo un botta e rispsota tra l`autore dell`articolo Un Private Banker alza una muraglia a difesa della `consulenza` nelle banche e un nostro lettore:
Buoni e cattivi sono dappertutto quindi non mi sorprende il fatto che esistano anche bravi e corretti private bankers; solo una domanda se un giorno il Sig. Castrechini dovesse essere costretto, per correttezza, a dare al cliente un suggerimento che va contro gli interessi della banca per la quale lavora , come si sentirebbe? visto che lo stipendio glielo paga la banca? se poi magari svelasse il nome dell`intermediario che lo lascia libero di dare consulenza obiettiva e non in conflitto di interessi farebbe un grosso favore a tutti, io credo
Rispondo volentieri al sig. Canella che ringrazio innanzitutto per avermi posto questa domanda poiché mi permette di fare maggior chiarezza in un mondo a dir poco variegato.
Premesso che non parlo a nome di una categoria, bensì a livello strettamente personale.
Vede sig. Giorgio, io mi reputo e soprattutto mi sento un professionista che svolge un computo delicato, e non un giorno, bensì tutti i giorni, nelle scelte che vado a compiere per conto dei miei clienti valuto attentamente ciò che reputo più adeguato ai loro bisogni avendo accortezza nel valutare e rispettare la loro propensione al rischio. Per questo motivo ritengo superfluo e di poco conto fare il nome della banca per la quale lavoro, ma le posso garantire che in 9 anni di attività non ho mai ricevuto pressioni che mi inducessero a collocare un determinato prodotto, ne tanto meno ho ricevuto critiche sul mio modo di operare. Forse perchè ho sempre pensato che la mia unica fonte di reddito siano i miei clienti!