Consumi: preoccupante calo soprattutto nel settore alimentare -4,6% rispetto al 2012
La contrazione dei consumi rilevata da Confcommercio conferma una situazione drammatica: a marzo ha raggiunto il livello più basso dal 2000.
Addirittura, prendendo in considerazione il biennio 2012-2013, secondo le prime stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la riduzione dei consumi si attesta al -6,9%.
Il dato più preoccupante riguarda a nostro parere il settore alimentare che, come è noto, è generalmente l’ultimo ad essere intaccato in una situazione di crisi.
Rispetto allo scorso anno, secondo quanto rilevato dal nostro Osservatorio, i consumi alimentari sono diminuiti del -4,6%. Una percentuale allarmante, che equivale ad una contrazione di spesa di oltre 262 Euro annui a famiglia (con riferimento, ovviamente, al solo settore alimentare).
Tra gli altri settori che, secondo le nostre rilevazioni, risentono maggiormente della situazione di forte difficoltà vissuta dalle famiglie, vi è sicuramente quello del turismo, la cui contrazione nel 2013 secondo le nostre prime previsioni rischia di attestarsi ad oltre il
-7,8% rispetto al dato già drammatico registrato lo scorso anno.
Il calo così marcato in due settori chiave dell’economia italiana rispecchia perfettamente l’estrema gravità della situazione in cui si trova il Paese.
La preoccupante contrazione della spesa delle famiglie è sintomo ed allo stesso tempo causa di un andamento che, in assenza di interventi, non può che peggiorare.
“Per questo è urgente prendere in mano la situazione al più presto, agendo con determinazione per un rilancio economico e per una ripresa del potere di acquisto delle famiglie.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Ben vengano, quindi, l’eliminazione del dannoso e demenziale aumento dell’IVA da luglio, nonché la sospensione del pagamento dell’IMU da giugno (imposta che ci auguriamo venga soppressa sulla prima casa per coloro hanno una sola casa).
Oltre a ciò ci aspettiamo che il Governo operi anche uno slittamento dell’applicazione della Tares al 2014. Ma soprattutto è indispensabile l’avvio di misure concrete per aprire prospettive di sviluppo all’economia del nostro Paese, puntando su crescita, sviluppo e rilancio occupazionale. In tal senso i primi passi da compiere sono l’allentamento dei patti di stabilità con gli enti locali (per permettere interventi di manutenzione, modernizzazione, sicurezza ed edilizia) ed il rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca.