Consumi in picchiata, Confcommercio registra il crollo

Vorrei ogni tanto darvi qualche notizia buona ma, vi giuro, non ci riesco proprio. D’altra parte è sotto gli occhi ci tutti che per lo stipendiato medio italiano i consumi non sono più quelli di una volta: addio partite in bassa risoluzione su Mediaset Premium, addio massaggio lomantico settimanale in una qualunque cineseria, addio rito dell’aperitivo post lavoro, addio Gratta&Vinci, addio sms piccanti all’amante. Insomma addio a tanti piccoli piaceri quotidiani.

L`Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha infatti registrato a settembre una diminuzione del 4,2% in termini tendenziali ed una flessione dello 0,8% rispetto al mese precedente. Entrambe le variazioni risultano tra le peggiori da quando viene calcolato l`ICC. La decisa riduzione rilevata in termini congiunturali - rileva Confcommercio - segue un bimestre di sostanziale stazionarieta` dei consumi, segnalando come il tentativo delle famiglie di non comprimere il consumo oltre una certa soglia si stia rivelando particolarmente arduo. La progressiva contrazione del reddito disponibile, legata al permanere di una situazione economica negativa, appesantita dai continui inasprimenti fiscali, ha presumibilmente riportato le famiglie, dopo il periodo estivo, ad adottare modelli di spesa estremamente prudenti. Nel complesso del periodo gennaio-settembre 2012 l`ICC segnala una riduzione del 2,7% rispetto ai primi nove mesi del 2011. Queste valutazioni confermano che il 2012 risultera` caratterizzato da una eccezionale caduta dei consumi reali. E con loro un’altra piccola parte della nostra quotidianità se ne torna nel cassetto.

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