Consumatori, buone notizie dal fronte italosvizzero
Iniziamo con la notizia. Il negoziato bilaterale tra Svizzera e Italia in materia fiscale potrebbe essere concluso entro il 21 dicembre, quantomeno sul tavolo tecnico. Lo ha dichiarato l`ambasciatore Oscar Knapp, capo della direzione della segretria per le questioni Finanziarie internazionali, incontrando una delegazione di giornalisti italiani. Il trattato tocca cinque temi, dalla regolarizzazione dei depositi in Svizzera e l`imposizione alla fonte dei redditi futuri, alla revisione della Convenzione per la doppia imposizione fino allo stralcio dalla lista nera. Gli accordi dovranno comunque poi essere firmati in sede politica e quindi ratificati dai rispettivi Parlamenti. Con l`accordo la Svizzera si impegna a versare allo Stato italiano un`imposta tombale - con aliquota ancora da definire - per il passato in relazione ai patrimoni detenuti da cittadini italiani, oltre a un prelievo periodico per il futuro sulle rendite finanziarie.
Passando al lato pratico, cosa ce ne viene in tasca? L`accordo fiscale tra Italia e Svizzera che potrebbe essere firmato entro l`anno, e` una buona notizia per i contribuenti onesti, purche` non nascondi la trappola dell`ennesimo condono, come lo sono stati gli scudi fiscali tassati con l`aliquota del 5%. Lo affermano le associaizoni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, di cui sono presidenti rispettivamente Elio Lannutti, senatore Idv e Rosario Trefiletti.
Se l`accordo che si sta studiando tra Italia e Svizzera, dovesse seguire le tracce e le intese gia` raggiunte tra il governo di Berna e la Germania, l`Austria e l`Inghilterra, con i capitali in Svizzera tassati con un`aliquota del 35-40%, anche in presenza dell`anonimato, sarebbe utile per il Paese - spiegano - e per i contribuenti onesti che hanno subito una pressione fiscale esagerata e tra le piu` elevate dei paesi Ue.
``Se l`accordo dovesse ricalcare gli schemi degli scudi fiscali, varati in questi anni a misura di evasori e riciclatori- hanno affermato Elio Lannutti e Rosario Trefiletti presidenti di Adusbef e Federconsumatori non servirebbe ne` all`Italia, ne` a far recuperare credibilita` verso le istituzioni fiscali, molto severe e spietate con i contribuenti onesti, comprensivi con i banchieri ed grandi evasori, per i quali si studiano norme ad hoc per non disturbarli troppo``.