Risposta di Gianfranco Cassol
Egregio lettore di Ifanews,
il problema che ho sollevato è poco noto e sul medesimo c’è tanta confusione.
Ho cercato di fare chiarezza, ma non sempre ci si riesce. Il concetto di Sicurezza, come esposto, riguarda l’assenza della “Banca Depositaria” con le funzioni ed i controlli previsti dalla Legge del 1983 istitutiva dei Fondi Comuni. Mi riferisco a quella “Banca Depositaria”, con quelle funzioni e con quei controlli e non alla banca depositaria che ciascuno di noi ha, come qualsiasi SGR/SIM che svolge il servizio di Gestione di portafogli.
In assenza, nelle Gestioni di Portafogli, della “Banca Depositaria” Client Security, si consiglia gli Investitori di verificare quale Sicurezza sostitutiva la SGR/SIM offre nella sostanza, come: reputazione storica consolidata (minimo 20 – 30 anni), compagine di azionisti affidabili per meriti acquisiti e convalidati nei decenni, un ammontare di mezzi patrimoniali adeguato alle masse di denaro raccolte, potendo queste masse essere di ammontare considerevole.
Preciso che il concetto di Sicurezza degli investimenti non riguarda il rischio di guadagnare o di perdere quando si investe e cioè il rischio economico, bensì la possibilità per gli Investitori di essere danneggiati per appropriazione od uso in proprio del loro denaro e dei loro strumenti finanziari, da parte degli Amministratori della SGR/SIM, che svolge il servizio di Gestione di portafogli.
Tutto qui.E’ questo il problema che gli Investitori e gli Operatori trascurano. Ma è un problema che comporta dei rischi che come spiegato sono eliminabili, purchè gli Investitori e gli Operatori ne siano a conoscenza e si comportino come ho consigliato. In sintesi: nell’ipotesi che io, Lei ed altri colleghi Promotori-Consulenti costituissimo ora una SIM con capitale €. 10.000,00 (diecimilioni) con l’autorizzazione a svolgere il servizio di Gestione di portafogli, direi che la nostra SIM non è in grado di fornire ai propri Clienti le garanzie di Sicurezza dei loro investimenti. E questo per la semplice ragione che la Legge non impone per le Gestioni di portafogli la “Banca Depositaria” Client Security, con le funzioni ed i controlli previsti per i Fondi Comuni.
Domanda lettore
Egregio Cassol,
la ringrazio perché nei 15 anni di attività di P.F. mi era sfuggita la vera sostanza del concetto di Sicurezza dei beni dei Clienti. Ho capito che la Sicurezza viene prima di tutto per i Clienti, ma aggiungo che ciò vale anche per i Promotori, perché chi sbaglia SIM con cui lavorare sbaglia tutto e così devo rivedere la mia situazione attuale. A parte questo Le chiedo se può ulteriormente semplificarmi il concetto di Sicurezza degli investimenti.
Grazie e tanti saluti.
Risposta di Gianfranco Cassol
Egregio lettore,
devo dire che la sua e-mail mi gratifica e di ciò la ringrazio. La Sicurezza è un valore straordinariamente importante, ma è anche un concetto molto semplice. Se Lei ha presso la sua Banca il conto corrente e il conto deposito titoli e compra e vende obbligazioni, il tutto si muove all’interno del suo conto corrente e del suo conto deposito titoli. Lei ha la Sicurezza dei suoi beni (liquidità e titoli). Se invece Lei emette assegni o bonifici intestati ad una SIM, tutto va dentro il conto corrente della SIM e se il denaro che è diventato di proprietà della SIM, viene utilizzato dalla SIM per comprare e vendere titoli, tutto si svolge all’interno del conto corrente della SIM e del conto deposito titoli della SIM. E’ evidente che in questo caso la Sicurezza Le è data dalla SIM e non più dalla Banca.
Ecco allora le domande insostituibili:
a chi do i miei soldi? Chi sono gli azionisti della SIM?
Quali garanzie mi dà la SIM? A quanto ammontano i mezzi patrimoniali della SIM?
Sono adeguati alle masse di denaro raccolte?
Questo perché la sua contropartita non è la Banca, ma è la SIM.