CONSOB LANCIA IL MESE DELL'EDUCAZIONE FINANZIARIA E WIW 2021. MA, I "MAESTRI" SONO ANASF E PROGETICA
Giannina Puddu, 29 novembre 2021.
Da, almeno 20 anni, si fa un gran parlare di asimmetrie informative nell'ambito della relazione tra gli investitori e l'industria e la distribuzione finanziaria e della conseguente necessità di "educare" i risparmiatori.
Che ci sia questo problema è certo.
Che su questo fatto si innestino rischi elevati per gli investitori è pure un vero, anzi, verissimo.
Da decenni, in Italia, i risparmiatori investono su "ciò che è venduto meglio" e non su ciò che sarebbe "meglio" per loro.
La capacità di vendita, il marketing e le imponenti campagne pubblicitarie determinano le scelte di investimento e gli atteggiamenti delle famiglie italiane.
Le "case" che non investono in queste leve della comunicazione sono penalizzate pur avendo prodotti di qualità alta che sarebbero preferibili.
I dati statistici di raccolta evidenziano, per esempio, che le UNIT LINKED sono tra i prodotti più collocati e non sarebbero da preferire, invece.
Le polizze Unit-Linked (ramo III), offerte come scatole di investimento del risparmio, nel 2020, hanno registrato una crescita della raccolta premi del +3,6%, pari a +1,1 miliardi di euro.
IVASS registra che anche nel primo trimestre 2021 la raccolta premi per il ramo III del settore vita è aumentata, addirittura, del 28,8%, pari a +2,5 miliardi di euro.
Il sistema è perfino riuscito a "dimostrare" ai risparmiatori italiani di essere in grado e con "efficienza", di offrire loro anche il Servizio di Consulenza!
Cioè, fa tutto, confeziona i prodotti e gli strumenti finanziari, li vende e offre pure la consulenza per determinare i criteri di scelta nell'interesse del cliente.
Impossibile.
La fabbrica e la rete commerciale, hanno un naturale conflitto di interessi che non può consentire di offrire anche la Consulenza.
La Consulenza deve essere "esterna" e non incorpata nei Gruppi Finanziari che fabbricano e commerciano.
Era lo spirito della MIFID del 1994.
Perso, in Italia.
E' come chiedere consulenza all'avvocato della nostra controparte in un tribunale.
Chi sarebbe così ingenuo da fare ciò?
Tale ingenuità, comunque, imperversa nell'ambiente finanziario.
La CONSOB ha lanciato queste giornate di EDUCAZIONE FINANZIARIA ma si affida all' ANASF (Associazione Nazionale Agenti servizi Finanziari) per la "lezione".
Si può capire la scelta in quanto ANASF, che risponde alle mandanti ancor più che ai Promotori Finanziari (tornati ad essere Consulenti Finanziari come negli anni 70 e 80), sia magnificamente strutturata e dotata di ogni mezzo utile a pianificare qualunque corso di formazione.
Meglio di qualunque attore "diverso", "esterno" e ancora troppo fragile sotto ogni profilo a partire da quello dell'organizzazione e del presidio delle opportunità, come sarebbe questa, per spiegare ai risparmiatori, innazitutto, a chi dovrebbero rivolgersi per cercare "consigli d'investimento disinteressati, liberi dai conflitti di interesse.
Tra i "MAESTRI", comunque, avrebbero potuto esserci team guidati da CONSULTIQUE, NAFOP, ASCOFIN e altre realtà specializzate nell'offerta del vero servizio di consulenza pagato esclusivamente a parcella.
Ma, non se ne vede traccia.
Quindi, queste "lezioni" per la tutela degli interessi dei risparmiatori sono tenute proprio da chi li domina con la sua supremazia informativa.