CONFRONTO PUBBLICO TRA GRAZIA FLAIM (TAR SARDEGNA) E ALESSANDRA TODDE (REGIONE SARDEGNA). IL DIRITTO DEL POPOLO SARDO ALLA VERITA'. IN VIA URGENTISSIMA E DEFINITIVA
Giannina Puddu, 21 luglio 2024.
Urge, un confronto pubblico, in pubblica piazza di grande capienza, tra Alessandra Todde e Grazia Flaim.
L'ormai increscioso capitolo dell'assalto specultivo energetico contro la Sardegna, va chiuso in tempi rapidi ed in via definitiva.
Il nuovo Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, è chiamato a gestire la massima urgenza della Regione che è quella di impedire che il territorio sardo sia sventrato e sfregiato dai nuovi impianti eolici e fotovoltaici di taglia industriale.
Di riffa o di raffa, Todde insiste ad approdare sulla "necessità" di individuare le "aree idonee" da assegnare alla posa di questi impianti che i sardi non vogliono e lo stanno dichiarando a voce tanto alta che anche i sordi lo hanno capito.
Il punto è: "aree idonee" dove? Con quali criteri sarebbero individuate? Con quale logica? Per la tutela di chi e di cosa?
In ogni altro angolo d'Italia che sia direttamente coinvolto, le istituzioni e le popolazioni locali rifiutano che le loro terre siano snaturate dalla presenza di questi mostri, proposti per la "Transizione Energetica", mentre, in verità, sin dalla raccolta delle materie prime indispensabili alla loro costruzione, hanno un effetto disastroso sull'ambiente, causando veri "disastri ambientali"!
L'emancipazione progressiva, rispetto alle materie prime di origine fossile, è un sano proposito, a condizione che la soluzione scelta per il cambiamento sia, effettivamente, un vantaggio per la Terra e per tutti gli esseri viventi che la abitano, dai lombrichi, alle aquile, alle balene, e non l'esatto contrario.
E' sufficiente osservare gli effetti di questi impianti, attivi da anni in terra e mare in vari siti nel mondo, per concludere che siano devastanti per l'ambiente, tanto quanto il petrolio o altra derivazione fossile, se non, addirittura, di più.
Circa l'indispensabile tutela dei territori, definiti con sostantivo onnicomprensivo "habitat", era stata emanata La Direttiva 92/43/CEE "Habitat"
La Direttiva del Consiglio del 21 maggio 1992 Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche detta Direttiva "Habitat", e la Direttiva Uccelli costituiscono il cuore della politica comunitaria in materia di conservazione della biodiversità e sono la base legale su cui si fonda Natura 2000.
Mentre Todde non molla la presa sull'individuzione delle "aree idonee", incombe anche sulla sua testa, dal 2020, la storica sentenza scritta dal TAR della regione Sardegna, n° 573/2020, con Presidente Francesco Scano e giudici estensori Marco Lensi e Grazia Flaim.
Mauro Pili, nel suo "Paesaggio batte eolico" del 19 nvembre 2020, aveva definito questa sentenza "un manuale del Diritto Universale per la tutela del paesaggio della Sardegna."
La sentenza del TAR aveva argomentato in 60 pagine per concludere che il 98,8% del territorio sardo non sia idoneo ad ospitare impianti eolici e fotovoltaici di tipo industriale.
Per differenza, solo l'1,2% del territorio sardo potrebbe essere qualificato come "idoneo" alla posa di questi impianti, per quanto assolutamente discutibili nella loro funzione green.
Quando Todde insiste sulla necessità di individuare le "aree idonee", si riferisce ad aree comprese in quell'1,2% del territorio sardo???
La Sardegna sta aspettando la sua risposta a questa domanda, in modo chiaro e tombale.
Il numero dei sardi "in attesa", sta esplodendo, si moltiplica di giorno in giorno, la questione è entrata, ormai, anche nei media nazionali contribuendo a raccogliere e sommare il sostegno dichiarato da ogni parte d'Italia con l'invito ai sardi a Resistere!
La "resistenza" del Popolo sardo all'assalto degli speculatori energetici è un esempio che sta ispirando i popoli di altre regioni nel nostro Paese.
E' giunto il momento della VERITA' assoluta, ripulendo il campo da qualsiasi ambiguità.
Fino ad oggi, i cittadini sardi hanno dimostrato di essere capaci di tenere a freno la loro rabbia ed il loro dolore, esprimendosi nei limiti del comportamento civile e della legge, assumendo un atteggiamento gandiano.
Ma, se il confronto, costruito su queste basi pacifiche, non garantisse un risultato concreto e soddisfacente, cosa potrebbe accadere?
Dal punto di vista di chi li conosce davvero e di Alessandra Todde, sarda e pure nuorese, dovrebbe essere strachiaro che, per i "sardi" la loro Terra sia un Insieme Vivente e Sacro inviolabile.
Per i "sardi", la Terra è Madre Terra, ha lo stesso valore di una madre, o di un figlio.
Se insisti nell'intento di voler sfregiare il volto di mia Madre o di mio Figlio e con il dialogo non riesco a farti desistere, a quale altra reazione mi obblighi?
Per evitare il rischio di un'escalation sarda, urge un confronto pubblico in uno spazio aperto che consenta la massima partecipazione popolare.
Questo evento dovrebbe essere organizzato a parità di forze in campo, confronto a due con solo Flaim e Todde.
Se proprio si volesse allargare ad altri relatori, che sia sempre garantita la parità delle forze, dal punto di vista dei numeri, delle competenze e delle posizioni assunte.