Confindustria e sindacati, un solo problema, due appelli

Dipende dai punti di vista. Una frase che forse come nessun’altra interpreta la realta’ che ci circonda. Ognuno la vede con il proprio filtro, ed e’ per questo che di fronte a un medesimo interlocutore, pur in presenza di un problema comune (il lavoro) possono nascere spunti differenti a seconda di chi siamo e di cosa abbiamo in testa.

Premesso che l’interlocutore si chiama governo italiano, iniziamo dai desiderata di Confindustria, espressi oggi a Udine dal direttore generale, Marcella Panucci: “Il governo ha dato un segnale importante lo scorso dicembre con il decreto Salva Italia quando ha ridotto il cuneo fiscale sulle imprese per il lavoro femminile e dei giovani, ma ci aspettiamo una ulteriore estensione a tutte le categorie di lavoratori; sarebbe un beneficio importante contro la disoccupazione. Al futuro governo, dopo aprile 2013, chiediamo di proseguire sulla strada delle riforme; non possiamo permetterci di tornare indietro. Ci aspettiamo una volta raggiunto il pareggio di bilancio, interventi importanti per la riduzione della pressione fiscale. Le risorse siano impiegate per questo obiettivo”.


Un appello che sicuramente risulta differente rispetto a quello manifestato qualche giorno fa dal mondo sindacale (o meglio da una parte di questo), nella voce del direttore generale aggiunto della Cisl, Giorgio Santiti: “L`Istat ha mostrato il dato di quanti giovani tra questi siano effettivamente in cerca di lavoro avendo concluso l`iter scolastico. Il numero e` molto rilevante superando 600 mila unita` e rappresenta in modo inequivocabile quanto sia ormai diffuso il disagio sociale e l`emergenza lavoro per i giovani. La crudezza di questi dati deve impegnare tutti a dare assoluta priorita` e nuova energia per costruire in tutte le forme possibili nuove opportunita` di lavoro: e` necessario evitare che le centinaia di migliaia di lavoratori oggi negli ammortizzatori sociali scivolino inesorabilmente e drammaticamente verso la disoccupazione. E` necessario che il Governo d`intesa con le Regioni emani subito i decreti legislativi per rafforzare le politiche attive del lavoro e la ricollocazione dei lavoratori disoccupati e cassaintegrati. Va rafforzato l`apprendistato per tutte le diverse specificita` di disoccupazione giovanile anche per correggere titoli di studio non adeguati al lavoro ed e` necessario attuare su larga scalo un nuovo contratto intergenerazionale che preveda il part-time in uscita per i lavoratori anziani con contestuale assunzioni di giovani”. Questione di punti di vista, appunto. E noi tutti si rimane a guardare, al di là delle parole e delle giostre di corte…

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