Confindustria applaude la difesa del made in
Omnia mea, mecum porto. E vendo pure, purchè si sappia che sono mie. Ieri il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione sul made in, la proposta di Regolamento per l`etichettatura d`origine obbligatoria su alcuni prodotti importati nella Ue, che la Commissione europea, nell`ottobre scorso, aveva annunciato di volere ritirare. Lo rende noto, in un comunicato, Confindustria precisando che ``il Parlamento, che in passato piu` volte si era gia` espresso a favore di una rapida approvazione del Regolamento, chiede alla Commissione di riconsiderare la propria decisione in modo da porre imprese e consumatori su un piano di parita` rispetto ai competitor dei paesi extra-europei``.
Per la confederazione degli industriali ``questa iniziativa del Parlamento rimette con forza all`attenzione della Ue il tema del made in, riaprendo una partita importante per garantire condizioni di parita` con i partner commerciali dell`Ue che hanno schemi di etichettatura d`origine obbligatoria e di tutela dell`interesse dei consumatori``.
``Ora - dichiara Lisa Ferrarini, Presidente del Comitato tecnico per la tutela del Made In e lotta alla contraffazione di Confindustria - ci auguriamo che la Commissione porti a termine con determinazione l`iter del provvedimento, al fine di recepire le esigenze delle imprese che da tempo attendono una risposta di fondamentale importanza per molti settori industriali, tanto a livello nazionale quanto a livello europeo``.