CONFERMATA LA MIA PREVISIONE SU EVERGRANDE. PAGA, NON FALLISCE, NON DIFFONDE NUOVI CRAC FINANZIARI.
Giannina Puddu, 26 novembre 2021.
Avevo trattato la questione dei debiti imponenti e delle scadenze prossime e diluite nel tempo che pareva che EVERGRANDE non fosse in grado di onorare, dirigendosi verso il default e verso l'esportazione di nuovi crac finanziari, dalla Cina al resto del mondo.
La maggior parte degli analisti finanziari pareva allineata alla peggior previsione ed anche i mercati avevano vissuto momenti di panico in attesa del tonfo del gigante asiatico.
Avevo scritto che, invece, EVERGRANDE non sarebbe fallita in quanto non sarebbe stato permesso.
Molte banche esposte ci avrebbero lasciato le penne o, comunque, avrebbero versato sul tavolo delle borse, molti litri del loro sangue.
Le previsioni catastrofiche, limitate a riflessioni contabili da puri ragionieri, non avevano tenuto nella giusta considerazione la percezione che ha e vuole conservare di sè la Cina attraverso il suo Governo che non è disposto a farsi cogliere in fallo ma opera per apparire al vertice della classifica dei requisiti di "affidabilità".
Per conquistare il mondo, senza aggressioni armate (salvo eccezioni...), il mondo deve essere motivato e convinto dell'opportunità del suo asservimento al nuovo potere che si propone senza veli.
Il nuovo equilibrio geopolitico che la Cina sta tessendo da anni, non può essere compromesso per una questioncina come EVERGRANDE.
Per quelli "normali", abituati a ragionare in piccolo, sembrava che per EVERGRANDE non ci fossero speranze.
Scadenze di pagamento di cedole e di rimborsi, a brevissimo e a medio termine, per cifre imponenti, parevano una condanna già decretata per il mega gruppo immobiliare cinese.
E, quindi, si invitavano gli operatori finanziari e gli investitori incastrati nel caso, all'acquisto di pacchi di fazzoletti per essere pronti ad asciugarsi le lacrime.
Invece, sul piatto cinese c'è ben altro che questo.
Oggi, si legge del "grande sollievo" degli investitori che fino all'ultimo secondo si sono trovati in balia del rischio di default del re del mattone cinese che, invece, ha saldato il suo debito pari a 148 milioni di dollari con balzo del titolo a + 7%.
A rafforzare la mia previsione positiva sul futuro di EVERGRANDE, come già chiaramente espresso in passato, c'era un ulteriore elemento che non avrebbe permesso a Xi di abbandonare EVERGRANDE al suo destino finanziario.
EVERGRANDE è una questione di politica internazionale, non finanziaria.
Come noto, la Cina è già esposta a dure critiche relative alla sua opacità nel racconto dell'origine del virus che ha infettato il pianeta provocando un disastro di portata storica.
E, non solo l'opacità della sua comunicazione con la secretazione dei dati ma, pure l'insinuazione americana nata con Trump e cresciuta con Biden, di essere stata la fonte del virus appositamente creato nel laboratorio di Wuhan (come arma biologica) o creato e sfuggito per inefficienza dello stesso laboratorio.
In entrambi i casi, si è trattato e tutt'ora si tratta di un' accusa intollerabile e di misura infinita per la Cina che si è candidata al dominio di una larga fetta di mondo, tenendo a bada anche 1,402 miliardi di cinesi!
Pertanto, non solo il contesto geopolitico averbbe influito sul salvataggio di EVERGRANDE per mano statale ma anche l'occhio rivolto all'interno dello stesso Paese.
Se si fosse permesso il fallimento di EVERGRANDE, l'impatto sull'economia interna sarebbe stato drammatico e su questo sarebbero esplose nuove tensioni sociali che sono una gran rotta di palle anche per un regime.
Sappiamo bene, per esperienze fatte, quali siano le conseguenze e gli effetti domino del crollo dell'industria immobiliare nell'economia del Paese che ne sia colpito.
Con la sua lucidità (diabolica), Xi non può permettersi e non gradisce assolutamente che gli osservatori mondiali lo carichino di una nuova "colpa", quindi, semplicemente, salva EVERGRANDE e le sue casse stracolme gli consentono questo e ben altro che questo.