Confcommercio, le imprese nel tunnel della sfiducia
Prevale il pessimismo tra le imprese sull`andamento della nostra economia per il 2013. Il 42% degli imprenditori ritiene, infatti, che andra` peggio rispetto all`anno precedente e per il 52% andra` piu` o meno nello stesso modo.
Solo per il 12% degli imprenditori quest`anno la situazione della propria impresa migliorera` rispetto al 2012. Questi, in sintesi, i principali risultati che, in vista del Forum Confcommercio di Cernobbio del 22 e 23 marzo, emergono dall`indagine sulle aspettative delle imprese per il 2013 realizzata da Confcommercio-Imprese per l`Italia in collaborazione con Format Research.
Tra le principali emergenze da affrontare nell`immediato - si legge nella ricerca - gli imprenditori indicano la riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro (per il 90,5%), sulle famiglie (80,1%), le politiche in favore dell`occupazione (72,1%).
Per circa l`80% degli imprenditori l`emergenza economica si affronta facendo ripartire il credito alle imprese e i consumi, per l`80% delle imprese la strada per fronteggiare le emergenze del Paese passa necessariamente dal taglio dei costi della Pubblica Amministrazione e dei costi della politica, mentre gli imprenditori sono divisi a meta` tra ottimisti (circa 49%) e pessimisti (circa 44%) sulla capacita` del nuovo Esecutivo, qualsiasi esso sia, di riuscire ad affrontare le priorita` del Paese nei primi 100 giorni di governo.
Per fronteggiare l`emergenza sociale e sostenere le famiglie, gli imprenditori indicano tra le priorita` quella di evitare l`aumento dell`IVA (circa l`84%), la riduzione della pressione fiscale per le famiglie numerose (81%), l`abolizione dell`IMU sulla prima casa (78%), l`aumento delle pensioni piu` basse (68%), l`aiuto alle famiglie ad ottenere il credito per acquistare la prima casa (60%), il sostegno alla natalita` (55%).