Milano, 22 ottobre 2023. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.
Ed eccoci giunti proprio dove doveva, ma anche poteva arrivare il mercato, con o senza le gravi notizie di infinite guerre e di altrettante nuvole nere da parte dell' economia e della finanza.
Sta letteralmente sfaldandosi il Dow Jones, sui livelli supportali di 33200/300 con vista dei poco significativi 33000 punti, così pure lo SP500 con la molto piu' forte barriera tecnica dei 4200.
Sta perdendo isolati colpi il Nasdaq questa volta con Tesla, compensato in parte dall' ottima trimestrale di Netflix, ma quella decina di titoli che in pratica fanno il mercato spingono l ' indice verso i livelli supportali di 12800 dopo aver infranto, anche qui, una barriera psicologica, quella dei 13000.
Brutto segnale, in concomitanza delle scadenze tecniche di Ottobre, che significa poi, in soldoni, non ritirare i titoli, scommettendo così sul proseguimento della fase distributiva di tutti i mercati, Americani , Asiatici ed Europei.
Altra musica sarebbe, tecnicamente, veder rimbalzare i mercati nella settimana di scadenze tecniche ed in modo particolare l' ultima seduta della settimana, invece piuttosto pesante.
Non conforta il future VIXSP500, che ha superato di botto area psicologica 20 e che sta attaccando quella di massima allerta previsionale di 22/23.
Ovviamente trattasi di un assett tradizionalmente ed assolutamente contrarian al mercato azionario, che andrebbe utilizzato insieme ad altri asset come opzioni, commodities ed in minima parte, obbligazioni e Titoli di stato.
Solo una anche piccola luce in fondo al tunnel potrebbe "stoppare" momentaneamente questa emorragia e disaffezione dai mercati, continuamente accerchiati da questo mix di notizie negative, più o meno collegate fra loro.
Prevediamo quindi un continuo sgretolamento dei mercati con effetto "palla di neve" mano a mano che si andra' verso l' anno che verra'.
FTSE MIB
Ancora piu' chiara la situazione attuale ed il futuro del nostro FTSE MIB, ormai giunto sui supporti gia' velocemente toccati recentemente di poco più di 27200/300.
Rotto questo importante supporto, come scrivevamo il mese scorso, si sarebbe aperta "un' autostrada" verso i 26500/600 e poi 26200/300 verso questa area supportale, che per molti mesi è stata anche una difficile da superare, area di resistenza.
I temi che sorreggono, per quanto possibile, questo fragile mercato, che da sempre vive di eccessi, sono sempre gli stessi.
Stellantis, ENI, Intesa, Telecom rnc, EL.EN, NEXI e pochissimi altri già oggetto di forti alleggerimenti di inizio settimana da parte dei nostri lettori abbonati, ma avendo raggiunto i massimi o toccato i minimi o oggetto di trading per la semplice ed abituale tracciabilità del suo percorso.
Intesa&Unicredit
Ci riferiamo appunto ad Intesa, e non ovviamente al molto più speculativo e dal cammino spesso indecifrabile di Unicredit.
La prima si muove ormai da mesi, se non da un anno, in un grande range posto fra 1,85/1,95 e 2,55/2,65 e con due mini range fin ora toccati piu' volte posti fra 2,25/2,35 e 2,40/2,50, questi ultimi molto sfruttati per fare trading di breve termine...
Per il medio lungo termine acquistare il titolo sui prezzi odierni di 2,35 e vendere call 2,60 giugno 2024 con alta probabilità di incasso dell'acconto dividendo autunnale oltre al saldo di primavera. Naturalmente incassando pure le opzioni call vendute. Un pensiero anche, se dovesse il titolo toccare i massimi, beneficiare anche un' ottima plusvalenza. In caso contrario, di discesa del titolo si incasserebbero sicuramente cedole ed opzioni.
Stellantis&Ferrari
Strategia un pò diversa per Stellantis, anche qui da preferire a Ferrari.
Mercato dell' auto che si chiede, per l' Europa, se sia meglio mantenere i programmi per arrivare all' elettrico totale oltre il 2030 o ritornare al classico motore a benzina e diesel, come pare fare VW.
O meglio all' ibrido, che sta raccogliendo il consenso degli Europei e su cui molti produttori stanno puntando, momentaneamente, in attesa di maggiore chiarezza ed affidabilità, oltre che, appunto prezzi piu' abbordabili. I cinesi intanto...avanzano.
I cattivi risultati dei produttori indecisi, unito agli elevati costi a cui alcuni acquirenti non possono accedere, incominciano a produrre trimestrali non brillanti ed in alcuni casi negativi come Renault e Tesla.
Ne soffre anche l' Italia e Stellantis in particolare, su cui avevamo dato, pur essendo il nostro titolo preferito da anni ma essendo pervenuto sui massimi degli ultimi 12 mesi, un segnale di alleggerimento o vendita, in area 19 euro anche accompagnata da vendita opzioni ad inizio settimana.
Si puo' ora riaccumulare in un'area fra 16,5/16,6 e 16,8/16,9 e vendere Call giugno 2024 strike 19/20 incassando anche qui acconto e saldo dividendo, oltre alle opzioni call vendute.
Ferrari ormai è catalogata come il lusso made in Italy. Si appoggia e sostiene ormai sull effetto rarità e sulle buone performances sportive, ma è coinvolta nel declino del lusso in questo particolare momento e quindi dai risultati delle grandi multinazionali francesi in primis.
Abbiamo iniziato a consigliare l 'alleggerimento a partire da poco sopra 295 euro e continua ancora ad essere negativo ora che siamo arrivati a poco sopra i 280 euro.