COME L'AMERICA STA PREPARANDO MELONI SOTTO L'EGIDA DI BLACKROCK

Giannina Puddu, 9 ottobre 2024.

Gli AUM di BlackRock al 2024, divisi sulla base della raccolta per aree geografiche, registrano 2.137,442 miliardi di dollari totali, distribuiti tra le varie asset class, nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) con circa 1000 miliardi di questi raccolti in Europa.

Masse gestite da BlackRock che non ne possiede la proprietà, ma, che per effetto della delega alla gestione, le controlla,  trattenendo i suoi margini.

Si potrà comprendere, nel proseguo,  che proprio finanziandosi con i nostri "Risparmi", BlackRock si sostituisce ai nostri Governi, governandoci attraverso l'assunzione di quote rilevanti del capitale dei nostri asset strategici, grazie all'insipienza di chi, al vertice delle Istituzioni,  lo consente confermando la "debolezza grottesca della politica europea."

Noi paghiamo la corda che usano per stringere il nostro collo.

Mentre si dovrebbe resettare tutto e legiferare per far si che l'attività di raccolta di ogni istituzione finanziaria sia limitata al Risparmio del Paese di appartenenza e che questo sia investito per lo sviluppo delle attività economiche dello stesso e che ne finanzi il "debito pubblico" liberandoci anche dalla morsa dello "spread".

Una correzione urgente degli effetti della "globalizzazione" che garantisca ai Paesi che risparmiano, l'opportuità di finanziare con i propri soldi gli investimenti delle economie nazionali, anzichè "altre" che finiscono con il dominarli facendo leva sulla "raccolta" senza confini.

"Come l'America sta preparando Meloni. L'Italia è usata come cavallo di Troia."

Questo è il titolo che ha scelto Thomas Fazi  per il suo pezzo, pubblicato ieri su UnHerd che, come parte della sua mission, dichiara: Il mondo occidentale è diviso e incerto.

Nei regni della politica, della moralità, della scienza e della cultura, l'opinione dell'establishment è nervosa, ma assertiva, veloce a formare un consenso e a intimidire il dissenso fino al silenzio.

Nel frattempo, voci anti-establishment sempre più potenti si stanno rapidamente formando nelle loro tribù.

UnHerd cerca di fare qualcosa di diverso, e più difficile. Non siamo interessati al contrarianismo, o all'opposizione fine a se stessa; ma ci poniamo come missione quella di sfidare la mentalità del gregge ovunque la vediamo.

Partendo da questo proposito, nella sua analisi dell'azione del nostro attuale Presidente del Consiglio, Fazi è partito dalle "origini", cioè dal 2022, quando Giorgia Meloni, trionfante, aveva conquistato il controllo del Consiglio dei Ministri italiano.

Ricordando la reazione fuori controllo dell'establishment occidentale che tuonò denunciando la presa di potere di un neofascista in Italia e che ha definito "parossismo di sdegno".

La stampa internazionale aveva catalogato il nuovo Governo di Giorgia Meloni come il "più di destra" dai tempi di Mussolini con i vertici di Berlino e Bruxelles che ostentavano grande preoccupazione circa la direzione politica che avrebbe assunto l'Italia.

Mentre, osserva Fazi, Meloni li ha spiazzati tutti adattandosi,  con calma, al consenso euro-atlantico e agendo come  sostenitore esplicito della politica aggressiva della Nato in Ucraina, costruendo forti legami con Joe Biden.

Continua Fazi, fotografando l'attuale situazione che vede Meloni come più "filo-europea e più filo-americana del tipico centrista europeo".

Ma, Meloni, sta dimostrando di essere in metamorfosi politica continua, alimentando nuove ragioni di disorentamento degli osservatori politici occidentali, insospettiti dal suo  "Global Citizen Award" ottenuto all'Atlantic Council di New York, dalle mani di Elon Musk.

Quel Musk che sta sostenendo, finanziariamente, la campagna elettorale di Trump.

Giorgia Meloni, sarda di padre, siciliana di madre e con nonna lombarda, ha un suo piano strategico che sviluppa con azioni tattiche che scompigliano le previsioni, ma che, ciononostante, non portano a nulla di "patriottico"!

Circa la futura presidenza degli Stati Uniti ha evitato di schierarsi per un candidato o per l'altro, ma, ciò che pare già evidente, secondo Fazi, è che se Trump tornasse al vertice USA, meloni sarebbe "uno dei principali partner europei di Trump".

A conferma di ciò lo storico legame tra Meloni e il movimento MAGA (Make America Great Again), quello di Donald Trump per rendere l'America di nuovo grande con l'implicito riconoscimento della perdita di leadership globale degli USA, perdita, ormai, decretata dal progressivo indebolimento del dollaro, soprattutto per iniziativa dei BRICS.

Nel 2018, ricorda Fazi, l'ex consigliere di Trump Steve Bannon, era stato uno degli oratori principali a un festival politico organizzato dal suo partito Fratelli d'Italia. 

Strizzando l'occhio ai conservatori americani, proprio in occasione della consegna del premio all'Atlantic Council, Meloni ha lusingato il pubblico affermando che "non dovremmo vergognarci di usare e difendere parole e concetti come nazione e patriottismo".

Ma, mentre lei lo afferma, l'establishment americano lo realizza, a spese dell'Italia e dell'Europa

Il recente voto di Fratelli d'Italia, contro una risoluzione del Parlamento europeo che consente all'Ucraina di usare armi occidentali sul suolo russo, riflette lo scetticismo di MAGA sul sostegno occidentale all'Ucraina.

Meloni è pronta a cambiare la politica estera dell'Italia se Trump vincerà a novembre.

Per confermare la sua istantanea su Meloni, Fazi ha riferito della recente intervista concessa a  Le Monde da Francesco Giubilei di Fratelli D'Italia: il Primo Ministro deve essere sia una forza di lotta che una forza di governo.

Ma, per quale Governo?

È molto cauta, aspetta di vedere chi vincerà le elezioni e mantiene i suoi legami con il mondo di Trump per trarne vantaggio se dovesse vincere lui.

Quale vantaggio per l'Italia?

Infine, a domanda cruciale di Fazi: le recenti mosse di Meloni potrebbero essere il segnale di un ritorno alle sue radici radicali?

Fazi anticipa il suo NO, esponendo fatti e osservazioni che portano a concludere che Meloni e le sue metamorfosi politiche siano, comunque, destinate alla totale perdita di controllo italiano sull'Italia.

Perchè se rinunci agli asset strategici nazionali, perdi la guida e il cotrollo della Nazione.

Tutto si traduce in una questione finanziaria che passa attraverso e sopra la Politica, usata come grimaldello.

L' Atlantic Council, che ha offerto a Meloni il suo premio, è, essenzialmente, un consesso nato per promuovere gli interessi economici statunitensi e, più in generale, gli interessi imperiali americani con la presenza delle maggiori aziende della finanza, della difesa, dell'energia e della tecnologia. 

A giugno, il governo italiano ha approvato un nuovo quadro normativo che concede alle società spaziali straniere il permesso di operare nel Paese.

Aprendo a Musk che mira a rendere Starlink il principale fornitore di Internet nelle aree bianche d'Italia, ovvero, tutti i luoghi non coperti da alternative cablate o mobili e maturando il potenziale per sostituire i rivali nazionali come Open Fiber e Tim.

Dopo il festeggiamento a New York, Meloni ha anche incontrato Larry Fink, presidente e CEO di BlackRock che governa masse che valgono quanto i PIL combinati di Germania e Giappone.

BlackRock è già asso pigliatutto alla Borsa di "Milano", dove detiene quote sostanziali in alcune delle più grandi società quotate del paese con la strada spianata da Meloni che ha approvato la vendita dell'intera rete fissa di Tim a KKR, un fondo statunitense con BlackRock tra i suoi principali investitori istituzionali. 

La rete TIM è (era...) un asset nazionale strategico, con i suoi dati sensibili degli utenti ora effettivamente sotto controllo straniero.

Al riguardo, la sintesi di Fazi è spietata, ancorchè corretta: queste mosse variegate rappresentano il culmine di una lunga sequenza di privatizzazioni e svendite di asset pubblici e privati ​​italiani a partire dagli anni Novanta.

Una volta che si collega questo ai piani futuri di BlackRock (tra le altre cose, spera di accaparrarsi le reti autostradali e ferroviarie italiane, attualmente sotto controllo pubblico o semi-pubblico), il paese sembra destinato a diventare poco più di un avamposto del capitale americano, perdendo quel poco che resta della sua sovranità economica.

Il paradosso, conclude Fazi, è che questo piano si stia perfezionando, a totale danno dell'Italia, proprio sotto un primo ministro nominalmente "sovranista".

In pratica, Giorgia Meloni, con le sue "metamorfosi politiche" riesce solo a conservare il suo spazio nella sfera del potere, rinunciando, di fatto all'esercizio del potere, accettando di essere una comparsa più che un interprete nella scena globale.

E, l'ambizione di BlackRock è sfrenata e si spinge fino ad usare l'Italia come cavallo di Troia per espandere la sua influenza in tutta Europa.

Fazi, cita l'esempio della Germania che, a differenza dell'Italia, ha agito per conservare le aziende di Monaco o Amburgo nelle mani delle famiglie che le hanno fondate.

Così come gli investitori tedeschi conservano la loro influenza sostanziale, con KFW, la banca pubblica dedicata al supporto dello sviluppo industriale della Repubblica Federale.

Dal punto di vista di BlackRock, questa è un'anomalia che il capitale statunitense sembra ora intenzionato a risolvere, usando l'Italia come ariete.
Così che, la banca milanese UniCredit ha annunciato un'acquisizione ostile a sorpresa di Commerzbank, diventando di fatto il maggiore azionista della società di Francoforte.
Fa sorridere, secondo Fazi, il fervore patriottico italiano come reazione alla notizia di una banca italiana che acquisisce una rivale tedesca!
Secondo Fazi, la mossa è stata probabilmente guidata dalla stessa BlackRock con l'aiuto di altri fondi anglo-americani  allo scopo di consolidare il suo controllo sul sistema finanziario tedesco, tanto che Larry Fink, esultante, ha detto che  "L'Europa ha bisogno di un sistema di mercati dei capitali più forte e di un sistema bancario più unificato", omettendo di dire che ciò sarà sotto il suo diretto controllo...
Si sta realizzando la cannibalizzazione economica dell'Europa da parte del capitale statunitense.
Fazi ha ricordato lo storico francese Emmanuel Todd che, nel suo ultimo libro così si è espresso: "Mentre il suo potere diminuisce in tutto il mondo, il sistema americano finisce per gravare sempre di più sui suoi protettorati, che rimangono le ultime basi del suo potere. 
Con l'industria europea cruciale per gli interessi statunitensi, dovremmo aspettarci un maggiore "sfruttamento sistemico" di Roma e Berlino da parte del centro imperiale di Washington.
Il fatto che ciò stia accadendo sotto gli auspici di un "patriota" autodefinito come Meloni non fa che evidenziare la debolezza grottesca della politica europea. 

Nel video dell' Agenzia Vista, da  Washington, il 1 Marzo 2024,  la registrazione integrale dell'incontro tra Giorgia Meloni e Joe Biden nello Studio Ovale della Casa Bianca.

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