I sussidi di disoccupazione sono saliti a circa 400K, le vendite al dettaglio di dicembre hanno raffreddato le speranze di una veloce ripresa dei consumi, mentre una sorpresa positiva è venuta dalla fiducia dei consumatori (al massimo degli
ultimi 7 mesi). La FED potrebbe varare un nuovo round di quantitative easing (QE3) nella seconda metà del 2012 in caso di ulteriore rallentamento della ripresa (ora lenta/moderata, come indicato dal Beige Book). Segnali misti dai
Paesi emergenti: in Cina l’import è ai minimi da 2 anni e gli incentivi ai consumi dovrebbero prendere forma nei prossimi mesi; in Brasile l’economia sembra ritornare su un trend di ripresa; l’India ha riportato buoni dati di produzione
industriale a novembre.
Obbligazioni
Venerdì 13 i mercati obbligazionari sono stati scossi dall’indiscrezione, circolata a borse aperte, che S&P avrebbe ridotto i rating di 9 Paesi eurozona. Nonostante il downgrade di massa, la settimana si chiude con un generalizzato restringimento degli spread governativi periferici eurozona, grazie al buon esito delle aste di Spagna (collocati €10 mld, il doppio del previsto) ed Italia (€12 mld sul breve e €4,75 mld sul medio) e alle attese di un progressivo impiego della liquidità ancora parcheggiata in Bce (~€490 mld). In una fase di incertezza, i rendimenti dei bund tedeschi si sono portati su nuovi minimi (0,134% l’intraday toccato dal 2 anni), così come quelli dei Treasury Usa (ai minimi da inizio anno, da area 2% ad 1,86% sui dieci anni) nonostante un calo della domanda nell’ultima asta. Il segmento corporate è stato caratterizzato da un ripresa delle emissioni sia in Europa che negli Usa, con buona accoglienza e spread in calo.
Azioni
Mercati azionari europei in rialzo settimana scorsa, in una fase di risk-on sostenuta dall’incoraggiante risultato delle aste governative spagnola ed italiana, e solo parzialmente scossa dalla mossa di S&P di venerdì. A livello societario, tuttavia, il news-flow è risultato piuttosto negativo (v. profit warning di Tesco e Philips). Il mercato Usa, nonostante le recenti delusioni macro e micro (v. risultati di JPMorgan) ha chiuso la settimana positivamente. Mercati emergenti in rialzo grazie alle buone notizie provenienti da eurozona e a flussi positivi ($1,6 mld nei fondi azionari specializzati nell’ultima settimana).
Valute e Materie Prime
L’euro, dopo il veloce recupero da area 1,27 ad area 1,29 grazie ai buoni risultati delle aste governative di Italia e Spagna e alle rassicurazioni di Draghi sull’efficacia delle mosse di politica monetaria nell’evitare un credit crunch,
venerdì si è bruscamente riportato sotto il livello di 1,27 per il riesplodere delle incertezze sulla crisi debitoria di eurozona post declassamenti di S&P. Il Dollar Index, dopo esser sceso per la prima volta nelle ultime tre settimane, si è
nuovamente rafforzato. Tra le valute emergenti, segnaliamo il calo del fiorino ungherese su possibili sanzioni Ue e blocco degli aiuti del FMI. Materie prime industriali in rialzo settimana scorsa grazie a crescenti attese di allentamento
monetario in Cina. Petrolio poco mosso, in un mercato guidato dall’evolversi della crisi geopolitica in Iran.
Outlook
In una settimana piuttosto scarna di indicatori macro in Europa (martedì i dati di inflazione di dicembre e l’indice Zew tedesco di gennaio), il focus degli operatori sarà sull’analisi delle implicazioni del downgrade di massa degli Stati
eurozona da parte di S&P (nuova emissione dell’EFSF a fronte di probabile downgrade, aste di Francia, Germania, Olanda, e Spagna etc.) e sull’evolversi dei negoziati per lo swap volontario sul debito greco (che riprenderanno il 18/1 dopo i recenti stop and go). Maggiori interventi sul mercato secondario da parte della Bce, potrebbero stabilizzare gli spread dei Paesi periferici. In agenda a livello politico incontri tra Merkel, Sarkozy e Monti preparatori del vertice di fine mese. Negli Usa saranno diffusi indice Empire Manufacturing di gennaio, prezzi alla produzione e produzione industriale di dicembre, CPI di dicembre, cantieri edili (housing starts), permessi per costruire (building permits), vendite di case esistenti (existing home sales) di dicembre, indice Philly FED di gennaio. Tra i mercati emergenti, forte attesa per i
numerosi dati cinesi (martedì produzione industriale, vendite al dettaglio di dicembre, Pil del 4° trimestre; mercoledì leading indicator del Conference Board di novembre; giovedì prezzi delle case di dicembre) e per la decisione
dei tassi ufficiali in Brasile.