Codacons e Coldiretti, un appello corale contro l`aumento dell`Iva

Nonostante le stime diffuse dalla Cgia di Mestre siano ``prudenziali``, e quindi tengano conto del crollo dei consumi in atto e non ipotizzino eventuali arrotondamenti dei prezzi che farebbero aumentare ulteriormente la stangata per le famiglie, i dati dell`istituto dimostrano chiaramente come la priorita` del prossimo governo debba essere la totale cancellazione dell`aumento Iva di luglio. Lo afferma il Codacons, commentanto lo studio della Cgia sugli effetti per le famiglie prodotti dal rincaro dell`aliquota Iva. Il rischio concreto - spiega l`associazione - e` che all`aumento dei prezzi derivante dalla maggiore aliquota, si aggiungano fenomeni speculativi legati agli arrotondamenti dei prezzi al dettaglio in fase di aggiornamento dei listini, o veri e propri rincari ingiustificati che avrebbero effetti disastrosi non solo sulle tasche dei cittadini, ma anche sui consumi delle famiglie e quindi sull`economia nazionale. La priorita` del nuovo governo, quindi, deve essere la cancellazione totale dell`aumento Iva, che rappresenterebbe un gravissimo male per i consumatori e per il paese, con effetti negativi a catena, conclude il Codacons. Ma all`appello si aggiunge anche un`altra voce autorevole delle associazioni italiane. `Occorre scongiurare l`aumento Iva previsto per il primo di luglio 2013 per evitare ulteriori effetti depressivi sulle vendite che al dettaglio sono gia` crollate del 3,8 per cento nel primo bimestre dell`anno, con un calo del 2,9 per cento per gli alimentari e del 4,3 per cento per i non alimentari`. E` quanto afferma la Coldiretti. L`innalzamento dell`aliquota avrebbe ulteriori effetti depressivi sui consumi con risultati opposti a quelli che si intende ottenere sulle casse dello Stato. La Legge di Stabilita` - conclude la Coldiretti - ha posticipato l`aumento dell`Iva ordinaria dal 21% al 22% che scattera` dal primo luglio per alcuni prodotti di base come il vino che deve gia` fronteggiare un drammatico calo dei consumi interni che sono scesi a 22,6 milioni gli ettolitri nel 2012, il livello piu` basso dall`Unita` d`Italia.