Cina, una silenziosa evoluzione
di Matthew Vaight e Michael Godfrey, co-gestori del fondo M&G Global Emerging Markets Nell’ultimo decennio quasi tutte le famiglie occidentali avranno visto il marchio “Made in China” campeggiare sul retro della maggior parte dei giocattoli e di altri prodotti basilari presenti nelle loro case. La recente trasformazione dell’economia cinese è stata inizialmente fondata sul successo nell’impiego della vasta manodopera interna e sui relativi vantaggi di costo nell’esportazione di prodotti a poco prezzo all’occidente consumista. Tuttavia, questo modello economico sta cambiando, in quanto le aziende cinesi stanno oggi realizzando che avere un vantaggi competitivo basato unicamente sul costo non è sostenibile, e che non è una strategia di lungo termine. La storia si ripete. Questa evoluzione è accaduta in passato in altri Paesi precedentemente a basso costo di produzione, come erano il Giappone negli anni Sessanta e Settanta, e Hong Kong e Taiwan negli anni Ottanta e Novanta.
Sempre più spesso le aziende cinesi stanno esternalizzando la loro produzione, o ricollocando i siti produttivi nelle regioni più interne della Cina dove i costi sono notevolmente più bassi rispetto alle regioni costiere, o in Paesi più economici come il Bangladesh e il Vietnam. Le aziende cinesi stanno via via comprendendo l’importanza di ricerca & sviluppo e del brand. Mindray Medical, azienda cinese leader nella produzione di dispositivi medici, è una di queste. In passato Mindray competeva unicamente sulla base dei costi, ma a seguito di significativi investimenti in ricerca & sviluppo, sul marchio e sulla rete di servizi, oggi può competere con GE nel mercato statunitense grazie al profilo di innovazione e alla qualità delle loro macchine. In quanto investitori siamo convinti che questo sia uno sviluppo importante e interessante che porterà le aziende a generare più alti ritorni sul capitale. Tra un decennio i brand cinesi saranno molto più familiari ai consumatori dei Paesi occidentali.