Cina caput mundi

Cina prima economia al mondo entro il 2016. E` la previsione dell`Ocse. Il nuovo Economic Survey of China, presentato oggi a Pechino, ha svelato in 161 pagine il futuro del gigante asiatico. Lo riferisce Agichina24.it.

L`organizzazione parigina e` ottimista sull`andamento della seconda economia mondiale: nel 2013 si prevede una crescita dell`8,3% e una ulteriore espansione nel 2014. Nei prossimi anni il Drago continuera` a svilupparsi con un tasso medio di crescita dell`8% - numero `sacro` in Cina - se si manterra` l`attuale tasso di investimento e la volonta` ferrea manifestata dal governo di riformare il modello di sviluppo.

Gli investimenti sulle infrastrutture faranno ancora la parte da leone. Un`analisi confermata dai dati ufficiali: il nuovo governo ha nei giorni scorsi annunciato una nuova spesa pubblica 437,6 miliardi di yuan per l`anno in corso, 35 miliardi in piu` del 2012. Chi auspicava una crescita economica meno influenzata dagli investimenti statali e` rimasto deluso.

Il piano di investimenti si concentrera` sul settore immobiliare, sull`agricoltura, i trasporti e l`energia. L`Ocse sottolinea che l`arretratezza delle infrastrutture ancora diffusa nel paese, una caratteristica comune alle economie considerate ancora in `via di sviluppo`, incentiva fruttuosi investimenti nel settore. `Il livello di investimento nel settore privato e` giustificato dagli alti tassi di ritorno - ha scandito il capo del desk Cina dell`Ocse Richard Herd -.
  Riteniamo che nelle infrastrutture ci siano ancora enormi potenzialita`. I tassi di rendimento degli investimenti sono destinati a restare elevati`. L`Europa e` in crisi e la Cina ha accusato il colpo. L`Ue e` il maggior partner commerciale del Drago. Le province cinesi piu` sviluppate - come Guangdong, Zhejiang, Fujian - dipendono fortemente dall`export, che incide per oltre il 20% sul Pil regionale. Il calo della domanda da parte dei partner occidentali ha scalfito l`andamento dell`economia, che nel 2012 ha registrato la crescita piu` bassa dal 1999, di appena il 7,8%. Il governo cinese ha fissato l`obiettivo di crescita per quest`anno al 7,5%. Una crescita moderata. La Cina punta a una crescita fondata piu` sulla qualita` che sulla quantita`. La transizione da un modello di sviluppo incentrato sugli investimenti a un nuovo prototipo in cui i consumi interni facciano da traino, e` la priorita` fissata dall`ultimo piano quinquennale, che scade nel 2015. I cinesi vogliono rallentare la corsa per trasformare l`economia e renderla piu` salubre, risolvendo una serie di problemi che assillano tanto la leadership quanto la popolazione: dalla disuguaglianza tra i redditi all`inflazione, dall`indebitamento delle amministrazioni locali alla riforma del sistema bancario, dall`ambiente alle liberalizzazioni che diano maggiore spazio ai privati. Per questo motivo, tra gli economisti cinesi e` diffusa la convinzione che la crescita del Pil sia destinata ad attestarsi su livelli inferiori rispetto agli ultimi 30 anni, quando la Cina ci aveva abituati a record di crescita a due cifre. Le aspettative di crescita non vanno oltre il 5% annuale.

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