Chi ha paura di Francois Hollande?

Se Francois Hollande voleva sorprendere i mercati annunciando una tassa del 75% sui patrimoni superiori al milione di euro, ci è riuscito.

Dopo tutto, non erano le parole di un candidato minore in cerca di attenzione ma quelle del primo candidato alle elezioni presidenziali in Francia. Inoltre, quando Hollande ha dichiarato che il suo vero `avversario è la finanza` ha messo in chiaro che il suo assalto ai bastioni della ricchezza non era solo limitato ai grandi ricchi del Paese ma piuttosto una contestazione di livello più sistemico. La presa di posizione di Hollande piace evidentemente all`opinione pubblica sempre più scontenta dello status quo e, soprattutto, lo posiziona in modo evidente come l`anti-Sarkozy che va contro gran parte di ciò che l`attuale presidente in carica rappresenta.
 
Ma Hollande rappresenta davvero una tale minaccia o i commentatori hanno confuso le richieste della campagna elettorale con la realtà di governo? Sebbene la retorica pungente di Hollande e i continui slogan anticapitalisti catturino i titoli dei giornali, le sue parole devono essere considerate nel contesto delle prossime elezioni. Come ha affermato Mario Cuomo (ex Governatore dello stato di New York,1983 - 1994), i politici `fanno le campagne elettorali in poesia ma governano in prosa`. Da animale della politica di sinistra quale è, Hollande ci tiene a non ripetere le umiliazioni subite nel 2002 e nel 2007 quando il suo partito fu disertato proprio dai votanti delle classi operaie. Proprio come Sarkozy aveva attratto questo elettorato con messaggi sui propri `valori`, l`enfasi esagerata e a volte stridente di Hollande sulla tradizione socialista della nazione francese deve molto al desiderio di riconquistare questo particolare bacino di elettori. 
 
Nonostante la sua popolarità, il vantaggio di Hollande nei sondaggi non è inattaccabile ed è decisamente troppo presto per dare Sarkozy per sconfitto. Quest`ultimo è un formidabile candidato ed è alla guida di una macchina elettorale e politica molto ben rodata. Inoltre, a differenza degli Stati Uniti in cui il futuro del presidente in carica di solito coincide in positivo con l`economia, qui è possibile che l`aggravarsi della situazione europea possa in realtà aumentare le possibilità di Sarkozy - alcuni sondaggi lo danno come il più credibile dei due candidati in termini di leadership e per la capacità di prendere decisioni impopolari. Ma Sarkozy è ormai cosa nota. L`attenzione si concentra su Hollande, percepito come colui che con le sue proposte rappresenta una sfida allo status quo francese.  
 
Un futuro Presidente Hollande, tuttavia, governerebbe più vicino al centro di quanto un`interpretazione letterale dei suoi annunci farebbero pensare. Per esempio, il suo impegno a rinegoziare il fiscal compact europeo ha attirato molta attenzione dovuta al timore per i disordini che questo causerebbe e per la possibile crepa che creerebbe nel cuore dell`Europa. La verità è probabilmente più innocua e la necessità che la Francia faccia sempre e comunque i conti con la Germania rimarrà comunque la priorità. Invece di una revisione totale del compact, una soluzione più realistica è la sua integrazione, con obiettivi di sviluppo lungo termine. Lungi dal causare discussioni, in realtà gli impegni vaghi sono abbastanza incontestabili. Invece, vista la forte reazione negativa scaturita dai pesanti piani di austerità, una correzione di questo tipo non potrebbe essere che benvenuta.   
 
Al contrario, i tentativi di Nicolas Sarkozy di apparire come un `uomo d`azione` contro Hollande `uomo del popolo` devono ancora avere una risposta da parte dell’lettorato francese. Invece l`aumento dell`età pensionabile da 60 a 62 anni e il fatto che la Francia abbia perso il tanto desiderato rating, hanno avuto un`importanza maggiore contro di lui. Mentre le strette relazioni di Sarkozy con le classi più abbienti lo condannano al nomignolo `Presidente Bling Bling` - che certo non è d`aiuto -, il presidente ha cercato di rafforzare le sue credenziali sociali nei sondaggi, dimostrando apertura nel punire maggiormente le presunte violazioni finanziarie attraverso una nuova tassa sulle transazioni. Anche cosi, la strategia di Sarkozy manca della verve di Hollande e della convinzione del candidato che professa l``odio verso il ricco`. 
 
Certamente, non tutti gli elementi della strategia di Hollande potranno essere percepiti positivamente. L`aumento di 60.000 unità che ha proposto per il pubblico impiego è sconcertante, ed è evidentemente in contraddizione con l`impegno di ridurre il deficit. Inoltre, considerando il suo dichiarato odio per la finanza, qualche preoccupazione potrebbe nascere a proposito della sua intenzione di imporre alle banche la separazione tra settore investimento e retail. Per accontentare la sua base elettorale un Presidente Hollande centrista potrebbe scegliere di lanciare un`ancora a sinistra nominando Martine Aubry come Primo Ministro (famosa per le 35 ore a settimana di lavoro). Tuttavia, se c`è un rischio per i mercati in qualche modo coinvolti nella vittoria di Hollande, probabilmente non sarà l`impatto delle sue politiche quanto piuttosto la reazione che l`alleanza Franco-Tedesca - che ha guidato la risposta europea alla crisi economica - avrà davanti al nuovo personaggio. Se la crisi dell`Eurozona dovesse deteriorarsi improvvisamente, qualsiasi disaccordo tra Parigi e Berlino potrebbe avere delle implicazioni molto serie ai fini di una risposta politica coordinata e tempestiva. 
 
Francois Hollande è il famoso sconosciuto delle elezioni francesi, un radicale che sta guidando i sondaggi. Tuttavia, per certi versi, il suo appeal deriva da ciò che Hollande non è: Nicolas Sarkozy. Dopo essersi spinto dall`oscurità a diventare nuovo campione della sinistra, rimangono dei dubbi su quanto le azioni di Hollande `nella pratica` assomiglieranno davvero alle sue parole nei comizi. Ma mentre singoli elementi della politica di Hollande potrebbero innervosire i mercati, nello stesso tempo le politiche dirompenti annunciate durante la campagna potrebbero dare il via, se dovesse essere eletto, a una gestione più moderata e resposabile dell`economia francese. 
 
di William Stormont, desk azionario Europa Henderson Global Investors
 
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