C`è chi vede opportunità nelle convertibili
I cinque anni trascorsi dal lancio del fondo M&G Global Convertibles nel luglio 2007 sono stati “tempi interessanti” per i mercati finanziari globali. Nel 2008, la crisi del credito ha spinto le valutazioni delle convertibili a livelli estremamente bassi, mentre nel 2009 e nel 2010, il riconoscimento del loro valore ha portato a forti rimbalzi.
È a quel punto, verso la fine del 2010, che si è schiusa la prima crisi dell’euro, seguita da un’altra ripresa nella prima metà del 2011, quando le convertibili offrivano agli investitori caratteristiche interessanti, come la protezione dalle acquisizioni. La seconda e più grave crisi vissuta dall’eurozona nella metà del 2011 ha lasciato spazio a un buon inizio nel 2012, prima che questa fase si concludesse con una maggiore incertezza e volatilità. In questi tempi imprevedibili crediamo che le convertibili siano state e rimangano un’asset class interessante in quanto offrono la possibilità di partecipar ai rally dei mercati, combinando la protezione dalle fasi di ribasso. Anche in un ambiente di forte correlazione tra credito e azioni, unito a una serie di emittenti piuttosto volatili, le convertibili hanno saputo riportare rendimenti asimmetrici sostenuti, provando il fatto che sono un’asset class adatta a navigare in condizioni di mercato difficili. Mentre le azioni hanno fruttato circa il 18% in questo periodo, gli investimenti in convertibili hanno prodotto rendimenti superiori al 30%, con circa due terzi della volatilità dell’azionario*.
Il fondo M&G Global Convertibles ha registrato un rendimento del 34% nei cinque anni conclusi il 13 luglio 2012, sovraperformando l’Indice UBS Global Focus (che ha registrato il 29.7%**). Questa performance è una diretta conseguenza del nostro solido e coerente approccio agli investimenti in convertibili, sviluppati da oltre dieci anni in M&G. Crediamo che, sebbene le convertibili possano presentare caratteristiche tecniche eccellenti, il principale driver della performance sia la comprensione della qualità delle aziende e le sfide e opportunità che hanno di fronte.
Il successo viene da diverse fonti
Il nostro approccio all’investimento è di identificare le convertibili che ci si aspetta beneficeranno dal miglioramento della qualità del credito così come da più alti prezzi azionari, come si può illustrare con alcuni esempi. Investire in una convertibile, equilibrata, sensibile alla componente azionaria può essere un buon modo per approfittare di un’azienda sottovalutata in rapida crescita e che può gestire il proprio bilancio in modo efficace, come Temenos. Lo sviluppatore di software bancari svizzero è stato in portafoglio tra l’ottobre 2008 e il novembre 2010, e la sua convertibile ha sperimentato un price gain dell’86%*** in questo periodo.
Attraverso una profonda conoscenza dell’azienda emittente siamo in grado di identificare potenziali miglioramenti sia nel profilo di credito sia nel profilo dell’azione che supportino la convertibile, come nel caso della società di real estate statunitense Boston Properties. Il prezzo della convertibile è cresciuto del 55% tra ottobre 2008 e luglio 2011.
Infine, anche se il mercato in generale manca di riconoscere il valore dei nostri investimenti, ci possono essere molte altre società preparate a pagare un buon prezzo per una data azienda. Questo è stato il caso di Lincare, produttore di apparecchi respiratori statunitense, che ha recentemente accettato un’offerta di acquisizione a un premio importante. Da marzo 2011 a luglio 2012, la convertibile è salita del 45%.
È difficile prevedere cosa accadrà nei prossimi cinque anni sui mercati finanziari. Tuttavia, possiamo assicurare ai nostri investitori che continueremo a cercare convertibili che offrono il miglior profilo di rischio/rendimento, dove il credito dell’emittente è solido e l’azione sottovalutata. Siamo fiduciosi che trovare il giusto equilivrio tra credito e azione porterà rendimenti a segno positivo, in quanto gli investitori saranno ricompensati dai rendimenti della convertibile nel periodo in cui aspettano che il valore della società aumenti.
A cura di M&G