Cds, la speculazione sui default regna sovrana

Il mercato di Cds (Credit Default Swap) sul debito sovrano, dove si vende e si compra la protezione (assicurazione) contro l`insolvenza di uno stato sovrano (titoli di stato), valeva a fine giugno 2012 circa 3mila miliardi di dollari su un mercato globale pari a 27 mila miliardi, che comprende i Cds sugli altri segmenti di emissioni obbligazionarie, come quelle Corporate.

Dunque il mercato per proteggersi contro l`insolvenza dei titoli di stato vale poco piu` del 10% dell`intero mercato globale Cds ma, dall`inizio della crisi del 2008, il segmento dei Cds per coprirsi dal rischi sovrano e` cresciuto in modo significativo, mentre gli altri segmenti si sono ridimensionati. E ` quanto emerge dal Rapporto Globale sulla Stabilita` Finanziaria del Fondo Monetario Internazionale.

Nei Cds sul debito sovrano, la parte del leone va alla protezione contro il fallimento dell`Italia che a fine 2012 presentava un valore nominale lordo dei contratti, sommatoria dei contratti di vendita e di acquisto, pari 388 miliardi di dollari rispetto a 158 miliardi nel 2008. Poi la Spagna a 212 miliardi, la Francia a 177 miliardi, il Brasile 156 miliardi.

Italia in testa anche nelle posizione netta, cioe` la differenza tra contratti di acquisto e di vendita, nel 2008 l`ammontare nominale netto dei Cds era pari a 18 miliardi di dollari, salito a 26 nel 2010 per scendere a 21 miliardi nel 2012.

Tra le spiegazioni del boom dei contratti di protezione contro il rischio Italia, il Fondo sottolinea come questa crescita ``potrebbe pero` soprattutto riflettere la copertura del rischio di controparte associato con operazioni, senza garanzie collaterali, di swap sui tassi di interesse e swap sulle valute con il governo italiano.

Il costo del finanziamento del debito pubblico italiano aumenta, spiega il Fondo, in relazione alla volatilita` dei Cds, in particolare di quella correlata a fattori di natura ``residuale``, non legata dunque ai fondamentali dell`economia nazionale, quanto piuttosto a fattori di rischio sistemico e di contagio indotti dalla volatilita` di altri Cds sui debiti sovrani.

Ad esempio, nel caso del Bel Paese, la volatilita` residuale dei Cds sull`Italia dipende per circa 75% da quella dei Cds sul debito pubblico tedesco e per il 20% da quella su Cds spagnoli.

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