Cambi, tra banche centrali e NFP

Che si stia cercando di evitare un tracollo estivo dei mercati? Questa la domanda che ci attanaglia dallo scorso giovedi`, quando sappiamo che Draghi e` riuscito, con le sue dichiarazioni sull`area euro, a ridare linfa al rischio facendoci vedere tre giorni di chiusure positive sui mercati di borsa.

L`essersi mostrato cosi` risoluto, o meglio, l`aver ribadito con maggiore forza il messaggio che il presidente della BCE aveva provato a far passare nelle settimane appena concluse e` stato infatti un fattore molto importante in grado di alleggerire gli animi degli investitori, che hanno premiato le intenzioni ed il fatto di essere stati cosi` diretti nella comunicazione delle intenzioni dell`istituto centrale europeo, ma che ora deve tramutarsi in azioni concrete per far si` che la direzionalita` di breve periodo venutasi a creare sui mercati, possa continuare. Le continue chiamate all`interventismo da parte della BCE si rincorrono e arrivano da ogni angolino del mondo, dobbiamo tuttavia essere realisti e ammettere che la maggior parte dei problemi arrivano dal fronte politico-economico, il quale sta continuando ad influenzare i mercati finanziari non soltanto europei, mettendo a rischio ulteriore l`economia reale mondiale a cause del continuo trasferimento di denaro a chi di soldi ne ha gia` piu` che abbastanza per vivere agiatamente nel lusso e chi, con lacrime e sudore, continua a cercare di tirare la fine del mese non vedendo di fronte a se` buone possibilita` di guadagno (e quindi di vita) per il futuro. La settimana che stiamo vivendo entrera` nel vivo gia` nel pomeriggio di oggi, con la pubblicazione dei dati sulla fiducia dei consumatori americani, che essendo pero` ben stabili sopra quota 50 (sia a livello di dato precedente che di previsione) potrebbe non risultare un forte market mover (pur essendo i dati sulla fiducia e sul mercato del lavoro i principali osservati dagli investitori) in quanto sono attese le decisioni delle tre banche centrali che risultano essere le piu` attive al mondo in questa fase storica (BCE, BoE e FED) e verranno rilasciati i dati sul mercato del lavoro americano, con le nuove buste paga per il settore non agricolo (Non Farm Payrolls) che nell`ultima rilevazione hanno mostrato un deludente +80k e che sono attesi a +100k, comunque molto lontano da quel +200k che verrebbe interpretato come un dato, come dire, decente. Sul fronte delle operazioni straordinarie da parte dei istituti centrali, invocati come potenziali risolutori della crisi in atto, ci attendiamo un nulla di fatto da parte della Bank of England che nella riunione di giovedi` dovrebbe mantenere invariati i tassi di interesse cosi` come il piano di QE (aumentato durante lo scorso incontro), cosi` come la BCE che dovrebbe mantenere il costo del denaro allo 0.75% in attesa di vedere come potrebbero mostrare i propri effetti gli acquisti di titoli di stato dei Paesi Periferici sui mercati secondari, che potrebbero cominciare durante appunto il periodo che per molti (non per noi ovviamente) risultera` di pausa.

Un occhio speciale sara` dedicato al meeting della Federal Reserve di domani sera (ore 20.15 italiane), in quanto le attese per un potenziale implementazione di una terza tranche di alleggerimento quantitativo risultano essere dominanti, il che ci fa pensare che qualsiasi mancata azione da parte di Bernanke possa essere propedeutica per riacquisti di dollaro americano e prese di profitto dopo i forti movimenti di salita vissuti da giovedi` scorso ad ora. Dal minimo di ieri l`eurodollaro ha compiuto un percorso in salita utile a fornire uno spunto davvero interessante. Un grafico H1, oppure H4, mostra infatti lo svolgimento di una figura di inversione denominata ``testa e spalle``. La neckline e` data dal congiungimento dei due minimi piu` recenti, area 1.2220 circa, e sara` fondamentale a questo punto che i prezzi non vadano oltre 1.2330, oggi, poiche` altrimenti verrebbe meno la creazione della seconda spalla. Se questa condizione sara` rispettata non ci sara` altro livello da osservare che la rottura della neckline appena vista, da cui potrebbe scaturire un movimento ribassista con un primo obiettivo posto a 1.2125. Tutto lo scenario sara` compromesso, ovviamente, se la moneta unica avra` sufficiente forza per andare a ricercare il piu` recente massimo di 1.2385. Non e` variata molto la condizione del cambio usdJpy che, da oramai piu` di una settimana, si trova molto vicino al supporto chiave di 78 figura. Vediamo il mercato posizionarsi sempre piu` lungo ma i prezzi rimanere stabili. La prima considerazione e` di prestare la massima attenzione ad un`eventuale rottura del supporto poiche` genererebbe una decisa discesa. La seconda e` di attendere almeno sino alla rottura di 78.65-75 per posizionarsi lunghi. Il dollaro yen stabile fa si che il movimento del cambio EurJpy sia del tutto simile a quanto e` possibile vedere su EurUsd. Anche in questo caso, quindi, abbiamo a che fare con una potenziale configurazione di inversione (anche se qui la tendenza fondamentale da invertire e` minore rispetto a quella compiuta da eurodollaro). Affinche` questa configurazione prenda vita e` necessario che la ripresa dei prezzi, vista da ieri pomeriggio, non vada oltre 96.50 (la seconda spalla). Fatto questo dovremo attendere un calo oltre la neckline che viaggia intorno a 95.50 per vedere partire un forte calo dal primo obiettivo posizionato a 94.50. Non vorremmo insistere... ma anche il grafico del cable presenta la forma di una potenziale figura di inversione. Se i prezzi non dovessero riuscire ad andare oltre 1.5735, oggi, ci troveremmo nella medesima situazione di EurUsd e EurJpy. In questo caso sara` fondamentale il ruolo giocato dal supporto chiave di 1.5670 (visto anche come neckline). Dato lo scenario, potrebbe valer la pena osservare le major e notare quale per prima andra` a completare la figura individuata senza il rischio di sovraesporsi su troppi cambi. La ripresa del cambio UsdChf sta scontrandosi, in questi ultimi giorni, con il livello di resistenza chiave di 0.9815. Non sembra esserci altro livello degno di nota per del trading di giornata. La rottura di questo trova obiettivi a rialzo prossimi a 0.99 figura. La tendenza del dollaro australiano continua, supportata dalla temporanea propensione al rischio dei mercati. La rottura dei due precedenti massimi, in area, 1.0480-1.05, sembra voler aprire ora la strada per 1.0550 (da cui ci separano pochi pip) e 1.0630: questi due sembrano essere, oltre a 1.0660, gli ultimi baluardi prima di poter rivedere il dollaro australiano ritornare sul famoso doppio massimo di inizio anno a 1.0850.

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