Cambi, è il momento dei fatti

Quella che si e` appena aperta e` una settimana molto importante per la strada che dovra` compiere l`Europa.

Principalmente poiche` le dichiarazioni di forza della settimana passata, in principal modo del presidente BCE Draghi, dovranno essere seguite da notizie concrete: lo scotto da pagare sarebbe altrimenti un mercato in decisa flessione ed in controtendenza agli ultimi tre giorni (difficile da invertire questa volta) e la totale perdita di credibilita` di fronte al mercato. Molto probabilmente, a questo scopo, giunge in Europa il segretario del tesoro Geithner che dopo aver in programma un passaggio dal ministro delle finanze tedesco (probabilmente a ricordare gli impegni presi a fine giugno al G-20) andra` ad incontrare Draghi in persona. Contando che in settimana poi ci sono gli incontri del FOMC (comitato monetario Fed) e della BCE forse capiamo il perche` della visita del rappresentante americano. Bernanke (il governatore Fed) ha gia` fatto cenno di recente a quanto la situazione delicata dell`Europa stia pesando sulla ripresa a Stelle e Strisce e forse un movimento coordinato fra le due piu` importanti banche centrali potra` risultare piu` efficace sul mercato. Intanto e` chiaro come i tre passi fondamentali attraverso cui l`area euro dovra` passare per sistemarsi sono: una continuazione del programma di acquisto di titoli di stato sul mercato secondario sia da parte della Banca Centrale che del EFSF; attribuzione della licenza bancaria al fondo permanente salva stati, ESM, (prevista il 12 settembre); il taglio dei tassi di rifermento principali dallo 0.75 allo 0.5, piu` probabile durante la riunione del 6 settembre piuttosto che durante la prossima in programma questo giovedi`. I decisi aumenti di volatilita` di fine settimana scorsa non hanno comunque permesso al cambio eurodollaro di concludere stabilmente sopra il livello di rottura di 1.2330. Anzi la grande indecisione ha fatto si che i prezzi di apertura e chiusura fossero molto vicini. Nelle prossime ore siamo molto interessati a 1.2250, supporto statico mostrato proprio venerdi` cosi` come ancora a 1.2330. Il cambio UsdJpy consolida sulla parte bassa raggiunta i giorni scorsi (area 78) solamente con una prova di ripresa mancata venerdi`. Possiamo utilizzare come livello di resistenza 78.65 che oltre ad avere un riferimento passato (15 giugno scorso) trova la media mobile a 100 periodi su grafico con candele a quattro ore come rafforzativo. Il cambio EurJpy ha subito forti oscillazioni venerdi` portando alla interessante conferma del livello di supporto chiave a 95.65. Oltre il livello di 97.35, intorno a cui troviamo un`area di congestione precedente, aspettiamo che il livello di resistenza di 98.20 venga rotto per decretare una ripresa non solamente temporanea. Continua con un buon passo la salita del cable che, rotto 1.5730, e` praticamente giunto a toccare il successivo massimo di riferimento, che poi e` 1.5775 del 20 giugno scorso. Il supporto a questa forte tendenza rialzista si trova una figura al di sotto ed e` indicata da 1.5675 che oltre ad essere il minimo di venerdi` e` anche un livello visto la settimana precedente con estrema precisione. Il cambio UsdChf ha provato a rompere il livello di supporto chiave, 0.9750, salvo ritracciare al di sopra in chiusura di giornata venerdi`. Il livello potrebbe risultare interessante anche per la giornata entrante aggiungendo come ulteriore livello di riferimento e supporto 0.9710, dove transita la media a 200 periodi su grafico con candele H4. La tendenza del dollaro australiano continua ed il raggiungimento di 1.0480 potrebbe portare ad un movimento ancora maggiore. Questo infatti e` il massimo che in piu` occasioni e` stato toccato ma che da aprile non permette al cambio AudUsd un movimento positivo ulteriore. Possiamo immaginare che oltre questo livello si trovino un buon numero di interessi.

A cura di FXCM

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