Cambi, le conseguenze del G8

Come previsto il summit del G8 non è riuscito a indicare alcuna soluzione per affrontare la crisi in Europa, producendo il solito blando comunicato che sottolinea la necessità di promuovere la crescita e allo stesso tempo afferma l’importanza del controllo fiscale sui bilanci.

I leader del G8 hanno tentato di convincere la Cancelliera tedesca Merkel ad attenuare le misure di austerità, senza risultato. L’attenzione ora si sposta sul vertice della UE mercoledì, dove saranno all’esame vari provvedimenti già bocciati dalla Germania, come la possibilità di consentire alle banche di essere ricapitalizzate direttamente dallo European Stability Mechanism, l’acquisto di bond da parte della BCE, e gli eurobond. Misure che probabilmente saranno osteggiate dalla Germania e che comunque richiederebbero mesi per essere approvate. Intanto i mercati sono preoccupati per la situazione delle banche greche e spagnole, con i rischi di una corsa ai depositi da parte dei clienti. La Spagna ha annunciato che dovrà rivedere al rialzo il deficit di bilancio, dall’8,5% all’8,9, mentre i crediti in sofferenza hanno toccato il massimo da 18 anni. In Grecia i sondaggi sembrano oscillare tra Nuova Democrazia e Syrizas. EuroDollaro: solo una chiusura sotto 1,2600 potrebbe indicare un movimento verso il minimo del 2010 a 1,1880; con una rottura sopra la resistenza a 1,2810/20 potremmo vedere una spinta verso 1,2950/60. EuroSterlina: la moneta unica ha chiuso la prima settimana positiva da otto, una chiusura sopra 0,8100 potrebbe significare una stabilizzazione, mentre una rottura sopra 0,8140 potrebbe riportare alla resistenza a 0,8220. DollaroYen: la pressione ribassista predomina e permane il rischio di discesa verso 78,45. Il livello 80,42 continua ad agire come resistenza.

A cura di Cmc Markets

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