Cambi, il possibile QE della Gran Bretagna, sconvolgerebbe gli scenari
In Gran Bretagna c’è attesa per i dati sull’inflazione per verificare lo stato dell’economia dopo i segnali di possibile rallentamento del settore costruzioni nel primo trimestre.
Da marzo i prezzi del petrolio in sterline sono scesi e questo potrebbe essersi riflesso nei prezzi al consumo di aprile, attesi in calo rispetto al mese precedente. Per i prezzi al dettaglio è prevista una flessione più contenuta. Se il calo fosse maggiore delle stime, potrebbero tornare a circolare le ipotesi di nuove misure di stimolo all’economia in giugno, che probabilmente indebolirebbero la sterlina. Se invece la flessione fosse minore del previsto, il dibattito sui provvedimenti da prendere sarà più contrastato. Domani i verbali della Banca d’Inghilterra daranno indicazioni più chiare sull’orientamento del Comitato e anche sullo stato delle finanze pubbliche. Nel resto dell’Europa continua la pressione sulla Germania perché attenui l’insistenza sull’austerità di bilancio, mentre il nuovo Presidente francese Hollande vuole riproporre misure come gli Eurobond e gli acquisti illimitati di bond da parte della BCE, ma difficilmente andrà lontano vista l’opposizione della Germania e anche di Finlandia, Austria e Olanda.
Il problema più urgente è lo stato di salute del sistema bancario europeo, mentre l’IIF ipotizza perdite per 260 miliardi di euro per le banche spagnole, se si utilizza lo stesso rapporto di perdite sui prestiti applicato per la bolla immobiliare irlandese nello scenario peggiore. I leader europei dovrebbero preoccuparsi di più di questo problema, vista anche l’emorragia dei depositi bancari in Grecia e la debolezza delle banche italiane e spagnole. EuroDollaro: supporto chiave intorno a 1,2600, mentre il gap a 1,3085 rimane la resistenza di lungo termine. EuroSterlina: per salire la moneta unica deve chiudere sopra il gap a 0,8100 e rischiare un movimento più profondo verso la resistenza a 0,8220; supporto intorno a 0,8050. DollaroYen: la pressione ribassista resta dominante e permane il rischio di discesa verso 78,50. Il livello 80,42 continua ad agire come resistenza.
A cura di CMC Markets