Cambi, a cosa il QE?

Il presidente della Federal Reserve di Philadelphia, Charles Plosser, deve aver avuto qualche amico corto di borse americane prima di uscire con la dichiarazione molto forte sulla probabile inefficacia del nuovo piano di Quantitative Easing implementato dalla Fed durante il suo ultimo incontro.

Scherzi a parte, il fatto che secondo mr. Plosser la credibilita` dell`istituto centrale americano potrebbe vedere la sua credibilita` minata, oltre a quanto detto poc`anzi ha provocato degli effetti molto negativi sulle borse americane e sul rischio in generale, con lo Standard & Poors 500 (SPX500) che si e` riportato appena sopra al livello di 1,440.00, dove su un grafico giornaliero passa la media mobile a 21 giorni che sta guidando la salita dei prezzi da circa l`inizio di agosto. La divergenza ribassista individuabile su un grafico daily ha mostrato la sua efficacia ed ora sara` importante seguire il livello indicato, che s non dovesse tenere potrebbe portare a liquidazioni molto forti, nell`ambito di una quarantina di dollari. Sul Nasdaq (NAS100) ritroviamo la stessa situazione tecnica, con il livello da considerare che passa per 2,795, dove passano la EMA21 e un bellissimo livello statico tracciabile da fine marzo 2012, resistenza che ha funzionato molto bene anche tra fine agosto ed inizio settembre. Per quanto concerne il Dow Jones (US30) invece, la discesa e` stata piu` contenuta, ma dato l`alto grado di correlazione tra i mercati di fronte a movimenti concertati del rischio, aumentano le probabilita` che in caso di rottura dei livelli indicati sugli altri due indici, anch`esso possa raggiungere l`area di 13,350. Queste discese sono state seguite anche dalle borse asiatiche, dove il Nikkei (JPN225) ha perso oltre 200 punti, scivolando nuovamente intorno a 8,900, con la possibilita`, seguendo un timeframe giornaliero, di approfondire verso 8,750 (anche qui una divergenza ribassista sulla stocastico lento 10-6-3). Le forti vendite cui abbiamo assistito (non avremmo potuto trovare titolo migliore per il pezzo di ieri mattina) hanno seguito tentativi di recupero che sono avvenuti dopo la pubblicazione del dato sulla fiducia dei consumatori, che ha mostrato degli ottimi segni di miglioramento, toccando 70.3 contro attese di 63.1 ed un precedente 61.3. Questo testimonia come il mercato sia quasi pronto a lasciarsi alle spalle l`attenzione verso i massimi sistemi della politica economica per concentrarsi sull`andamento macroeconomico delle diverse economie, ma come allo stesso tempo risulti essere ancora particolarmente sensibile alle politiche monetarie in atto, i cui effetti per il futoro non risultano assolutamente chiari e le attese non sono certo veicolate su una strada positiva. La reazione del dollaro americano, conferma quanto sia alto e concertato il grado di avversione al rischio, per cui occhi aperti, soprattutto se si e` rialzisti per cercare di prendere qualche correzione. EurUsd. L`euro contro il dollaro americano ha finalmente raggiunto il livello di 1.2860 dopo aver tentato per l`ennesima volta di resistere a quell`1.2900 che e` risultato essere il supporto di breve termine piu` importante della settimana. Il livello indicato come resistenza nella giornata di ieri ha funzionato particolarmente bene, impedendo ai prezzi di sforare 1.2975 (livello statico che passa sopra la trendline discendente passante per 1.2950). Il punto che potrebbe far rivedere una salita della moneta unica europea, che comunque non dovrebbe spingersi oltre la resistenza di 1.29 3/4 risulta essere proprio 1.29 figura. Una rottura di 1.2860 potrebbe spingere le quotazioni in area 1.2800/15. UsdJpy. Il UsdJpy, rimane confinato all`interno di pochi punti di range, all`interno di un quadro di medio periodo ancora ribassista. Il tentativo di ripresa dei prezzi si e` fermato sotto le resistenze indicate nella giornata di ieri ed ora sta consolidando sopra 77.70, livello che se sforato potrebbe portare al raggiungimento di quel 77.50 che seguiamo da qualche giorno. EurJpy. La moneta unica nei confronti dello yen ha raggiunto il livello di 100.00, pur avendo sforato di una decina di punti i livelli di resistenza visti a 100.90, fermandosi pero` sotto 101.00 e la media mobile esponenziale a 100 periodi su un grafico orario. Un ritorno sopra 100.50 potrebbe essere propedeutico a risalite verso i massimi di ieri, mentre una rottura del livello psicologico raggiunto dai prezzi, aprirebbe la strada a nuovi ribassi nell`ordine dei 50 punti. GbpUsd. Sul cable il mercato e` rimasoto laterale tra 1.6200 e 1.6270 fino a tarda serata, dove abbiamo assistito alla rottura del supporto di breve e ad un`accelerazione durante le prime ore del mattino fino a 1.6150. I prezzi si stanno muovendo ora intorno all`1.6170 (livello che se vi ricordate avrebbe potuto essere raggiunto in caso di rottura di 1.6200) e una rottura di 1.6150 potrebbe farci assistere a discese verso 61 figura. Situazione comunque complicata da poter sfruttare facendosi aiutare dalle correlazioni, che vedono la sterlina inglese muoversi insieme all`euro e alle altre valute a piu` alto rendimento rispetto al dollaro. AudUsd. Sul dollaro australiano, la rottura di 1.0400 e` stata in grado di portare i livelli di mercato oltre a 1.0375, andando a compiere nuovi minimi che, fino a quando i prezzi si manterranno sotto questo livello, potrebbero far raggiungere 1.0320. Soltanto un ritorno sopra 1.0385 potrebbe far risalire le quotazioni verso 1.0400, forte livello di resistenza di breve periodo (anche in questo casi, il grafico orario puo` supportare visivamente quanto detto). XAU/USD. Restringimento di volatilita` per quanto riguarda il metallo giallo, che sta scambiando all`interno di 10 punti di quotazione, tra 1,760.00 e 1,770.00. L`ultimo livello indicato, ieri e` stato rotto a rialzo senza tuttavia mostrare l`accelerazione attesa dei prezzi (dai 7 ai 10 dollari), fermandosi poco sopra 1,775.00. Anche qui, possibilita` di tradere eventuali rotture dei confini laterali per avvantaggiarsi di aumenti di volatilita` nell`ordine dei 5/7 dollari. USOil. La falsa rottura rialzista di 93.30 sul petrolio ha permesso ai prezzi di seguire l`andamento negativo visto dalle borse americane e di tornare oltre i livelli di minimo segnati tra il finire di settimana scorsa e l`inizio di questa. Il trend discendente appare chiaro e la media a 100 su un grafico H1 sta funzionando egregiamente come livello di resistenza dinamica. Oltre a questo, dopo gli aumenti di volatilita` visti nella notte, la EMA 21 sta funzionando molto bene, anch`essa, come resistenza di brevissimo periodo, in grado di aiutare nuove discese dei prezzi (una volta rotti i minimi di stanotte) verso 90 figura ed oltre (89.70).

A cura di Fxcm Italia

``