C' ERA UNA VOLTA IL NASDAQ...

C' ERA UNA VOLTA IL NASDAQ...

Milano, 6 febbraio 2022. Di Fabrizio Brasili, Esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

E' il solito noioso movimento che notiamo, in effetti, da un paio di mesi, e che da' un senso di stanchezza al nostro listino, ma accentuato anche dalla pesantezza dei mercati USA ed in particolare dal NASDAQ.
Questo importante indice, più che gli altri tre (Dow, SP500 e Russell), ha influenzato ed influenzerà ancora tutta l' Europa, e non solo.
Teniamo presente che le maggiori capitalizzazioni , come Apple , Facebook, Microsoft , Google , Intel, AMD e Tesla, ed Amazon, sopratutto quest' ultima, hanno dai massimi, perso anche oltre il 30%.
Il più scioccante storno, che assomiglia sempre più ad un crollo ha portato appunto Amazon a passare dai poco meno 3800 dollari a poco più dei 2700 dollari, negli ultimi 12 mesi.
Si potrebbe ora, iniziare ad accumulare fin sotto i 3000 dollari in parte per un trading di breve termine, ma anche per il lungo termine.
Tranne rarissime occasioni il NASDAQ potrebbe essere la più fragile vittima di questo 2022.
C' era una volta il NASDAQ!
Ritorniano al nostro nercato.
Dopo aver toccato velocemente e superando le resistenze, poste frazionalmente sotto area 28000, si e' portato più volte anche sotto 26000,  intraday  sugli importanti supporti  di 25800/900, ma per poi subito rimbalzare.
Ora pare " flirtare" in ampio range 26500/600 e 27500/600, rimanendo ancora distante sia dai minimi e supporti  di 25800 e dai massimi e resistenze 27800/900.
Noi pensiamo che sara' più probabile  un ' ulteriore discesa  anche sotto i supporti di 25800 che un superamento dei  massimi di area 28000.
Confermiamo che a rottura dei supporti di 25800/900, potremo assistere ad un raggiungimento di area 24500/600, nella migliore delle ipotesi.
Ed anche un veloce arrivo fra i 22500/600 ed i 22800/900 nella peggiore delle ipotesi già segnalate più volte su queste colonne.
Ora parliamo di Intesa e Unicredit.
Entrambi i  titoli hanno raggiunto i massimi degli ultimi 12 mesi, ma noi pensiamo che sia sempre meglio stare ancora su  Intesa, anche se un poco ed  a partire dai 2,55/2,60, anche con la  vendita di opzioni.
Con la rimanenza attendere  il superamento dei massimi appena raggiunti di 2,7850, ed uscire totalmente al raggiungimento di poco sotto i 3 euro.
O molto meglio con una parte o totalmente vendere opzioni Call strike 3 scadenza Giugno.
La stessa continua strategia consigliata ai nostri lettori abbonati, continuando a rollare l' opzione Call, (e per i più esperti ed avvezzi, anche la Put) a strike superiore  e scadenza successiva).
Fra l' altro solo considerando gli ultimi due esercizi e le relative cedole staccate Intesa vale oggi già poco oltre i 3 euro.
Per Unicredit invece, come già consigliato e segnalato, sono state, dai nostri  attenti lettori, in grandissima parte  chiuse le posizioni con opzioni in acquisto  di Put e di vendita di Call e così pure del titolo in area 14,80/90.
Consigliamo ora di restare out dal titolo e di concentrarsi su Intesa, a meno di ritorno su area 13,20/30, già toccata alla fine di Gennaio.
Facciamo un accenno ad ENEL. Titolo in continuo storno e scarico da ipercomprato di medio lungo termine.
Ha quasi raggiunto i minimi degli ultimi 12 mesi posti  poco sotto 6,50 e toccato i massimi poco sotto i 9 nell'aprile scorso.
Normalmente non siamo molto favorevoli alle utilties, in generale, ma la migliore, la più performante, soprattutto negli ultimi due anni, per noi rimane sempre ENEL.
Un costante ed ottimo dividendo, soprattutto ai prezzi attuali, consigliano un approccio difensivo ed a medio lungo termine.
Iniziando ad accumulare lentamente, nelle sedute di lettera fin dai 6,55/6,65.
Immancabile accenno a Petrolio e preziosi come Oro ed Argento.
Petrolio sempre in gran spolvero e che si sta avvicinando, come da nostri suggerimenti dati sia su queste colonne che ai nostri lettori abbonati già ' da un paio di anni.. ad area poco sotto i 100 dollari.
Abbiamo in effetti indicato, con più precisione, anche lo scorso anno, 95 per il WTI e 98 per il Brent, con probabilità di restringere questa forchetta verso il prezzo più alto, dovuto alla forte ripresa dei consumi negli USA,  sia per  il (momentaneo) inverno particolarmente freddo, che alla vera e propria ripresa economica.
Le scorte che stanno diminuendo anche per le forti esportazioni verso l' Europa...fanno il resto!
Per converso il dollaro contro euro si sta indebolendo verso i 1,1480/1,15 dopo essersi portato fino a 1,1120/30...ed un assett fa aggio sull' altro.
Tenendo sempre presente che a medio lungo termine sarà predominante la variabile aumento dei tassi, non del tutto scontata ed assimilata dai mercati, e soprattutto il continuo aumento a dismisura del debito pubblico USA.
Quindi iniziare a pensare di alleggerire  il petrolio "a piramide rovesciata" mano a mano che ci avviciniamo ai 95/98 dollari.
Mantenere solamente un 10% massimo per pura scommessa. Nulla di più!
Per l' oro, ormai oscillante fra  1750 e 1850 dollari, e spesso anche con un range contenuto addirittura fra 1780/90 e 1810/20....poco spazio anche per un trading Daily.
Molto meglio l' Argento che potrà trarre beneficio da una possibile ripresa dell' industria ed in modo specifico quella dell' automotive e della telefonia.
Entrambi non hanno e, pensiamo, non avranno , neanche il beneficio di essere correlati con il dollaro, come invece e' sotto gli occhi di tutti il petrolio.
Astenersi ad operare  quindi, per l' oro e su questi prezzi, area 22/22,50, accumulare Argento, ma molto meglio con acquisto di opzioni Call.