Bot vs. lingotto: scontro tra titani

Ecco qui la relazione completa di quanto avvenuto nel pomeriggio di venerdì 2 dicembre all’ITForum Winter di Rimini.  Ad aprire le danze è stato il Segretario Generale di AssiomForex Claudia Segre, la quale ha iniziato descrivendo la situazione economica attuale alla luce di quanto sta accadendo nel mondo e di quelli che saranno gli sviluppi per i prossimi mesi. Si parte da una frecciata alle banche tedesche, che stanno anche peggio delle nostre a causa della loro ‘statalità’, per poi passare alle preoccupazioni per le situazioni di Siria e Iran e al possibilissimo declassamento degli Stati Uniti da parte di Moody’s, passando per le difficoltà della Cina nel capire cosa sta accadendo dalle nostre parti al complotto finanziario che vedrebbe coinvolto anche il Regno Unito a spese degli altri Paesi europei. Segre ha evidenziato come ci sia necessità di direttive capaci di unificare le informazioni delle banche e garantire trasparenza. “Un eccesso di direttive significa distruzione del mercato”. Il Segretario ha poi proseguito evidenziando come le banche asiatiche, per evitare stress eccessivi, abbiano interesse a tenere su certi livelli il cambio euro/dollaro, ma che presto il nuovo presidente USA (che “non sarà di certo Obama”) influenzerà i tassi di cambio con un riflesso positivo sul riposizionamento dei nostri investimenti. Una frecciata finale poi ai governi passati: “In Italia non si cresce perché da dieci anni non si fanno riforme in tal senso. Si prendano ad esempio la Cina, che pianifica a vent’anni, o la Germania, che ha fatto una riforma fiscale. Paradossalmente, se usciamo dall’Euro diventiamo molto più competitivi”. E’ stato poi il turno di Massimo Siano di ETF Securities piuttosto pessimista, che ha sottolineato come il successo dell’oro derivi dalle politiche monetarie errate di Fed e Bce e dei banchieri che le governano. “L’oro no dà tassi di interesse, ma non si stampa. Le soluzioni proposte non sono strutturali”. Siano prosegue ponendo l’accento su come sia pericoloso stampare moneta, in quanto il pericolo inflazione sarebbe dietro l’angolo, e su come in questo momento non ci siano produttività e grandi sconvolgimenti tecnologici come accaduto nel recente passato (ad esempio internet). “Stiamo pagando gli errori passati. Non vedo la luce in fondo al tunnel”. Siano si augura poi un riequilibrio dei bilanci pubblici per il 2012, passando però attraverso una crisi forte, così da ripartire di slancio già dal 2013. “Non voglio un nuovo Giappone, con una crisi che va avanti per dieci anni. Se diamo la possibilità alle Banche Centrali di stampare moneta, allora io compro oro. Stampare moneta non è la risposta, il rischio di stagflazione è forte. Tutti in Occidente sono ricchi, ma le condizioni di vita sono state ‘over the top’. Il debito sarà trasmesso ai nostri nipoti. Dobbiamo cambiare le nostre abitudini.”

Raimondo Marcialis invece opta per la soluzione Btp più oro. “Perché scegliere? Ho vantaggi in entrambi i casi. L’oro è un bene-difesa in situazioni estreme”. Marcialis sostiene anche che l’Euro non cadrà, in quanto sarebbe un suicidio rinunciare a trecento milioni di consumatori (e oltretutto la Germania sarebbe la prima a perderci molto). Per quanto riguarda la situazione attuale, Marcialis ha sottolineato come si sia vissuti in una realtà che stava “morendo poco alla volta, ma nessuno lo sapeva. Ora si può ripartire, ma per star tranquilli si deve diversificare il portafoglio e aver buonsenso.” Marcialis consiglia di comprare e investire nelle imprese che stanno crescendo, una cosa che lo Stato non ha fatto fino ad ora, perché questo è l’unico modo per uscire da queste situazioni. “L’inflazione non è un male, ma si deve riflazionare il sistema poco alla volta”  
“Ci troviamo in un funky-market, fatto di cicli espansivi e recessivi. Ora siamo in un ciclo recessivo e lo saremo ancora per anni. Il mondo ha ricevuto una forte scossa di paura che è stata registrata dai vari indici.” Questo il pensiero di Wlademir Biasia, che ha poi proseguito sottolineando come l’oro al mercato piaccia, ma in caso di problemi per l’Euro anche questo bene non sarà esente da contraccolpi. “L’Italia ha un problema di rallentamento di crescita e probabilmente le riforme porteranno alla recessione per il 2012.” Biasia auspica un Euro a 1,20/22 sul dollaro, così da evitare di stampare nuova moneta e trovare maggiore equilibrio. “Le flessioni non porteranno a un nuovo 2008, ma saranno opportunità di acquisto da cogliere per chi ha saputo aspettare.”
 
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