I listini scontano le preoccupazioni legate al mercato del lavoro americano, il brusco calo dell`import cinese e l`allarme lanciato dal New York Times sulla forte esposizione delle banche italiane e spagnole sui rispettivi debiti sovrani. In più Piazza Affari paga anche, soprattutto le banche, l`impennata dello spread Btp-Bund, tornato sopra quota 400 punti base. A Milano spiccano così i ribassi di Intesa Sanpaolo (-7,9%), Unicredit (-8,1%) e Banco Popolare (-7,3%), anche se le peggiori sono A2A (-8,1%) che paga l`incertezza sul futuro della società e sul riassetto Edison, e St (-8,2%) che ha rivisto le stime sul mol per la condanna a pagare 59 milioni all`olandese Nxp. L`unico titolo positivo tra le blue chip è Mps (+0,28%), seguita da Campari (-1,2%) e Azimut (-1,8%) che a marzo ha segnato una raccolta positiva netta per 308 milioni. Sul resto del listino spiccano i rialzi di Rcs (+5,4%) dopo il rafforzamento di Rotelli e Gabetti (+6,4%), che festeggia l`aumento di capitale da 32 milioni.
Sul mercato valutario l`euro ripiega ancora e ora quota 1,307 dollari.
Lo spread fra Bund e Btp a dieci anni è tornato a 400 punti, 28 in più rispetto all`apertura. Si tratta di un valore non più registrato dallo scorso primo febbraio.