BORGHI HA PRESENTATO 11 INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SUI DATI DELL 'ISS. ANCORA, MANCANO LE RISPOSTE.
Redazione, 18 gennaio 2022.
Durante la conferenza stampa del 10 gennaio, il premier Draghi si è presentato con Speranza e Locatelli.
Durante questa, presa la parola, Speranza ha mostrato un grafico che sarebbe un'elaborazione dell' Istituto Superiore della Sanità.
Questi dati, indicherebbero una probabilità aumentata di circa 23 volte di finire in terapia intensiva per coloro che non si sottopongono alla somministrazione del siero.
Secondo alcuni, i numeri mostrati dal ministro della Salute non sarebbero coerenti con la realtà su cui si poggia la decisione degli ultimi stringenti provvedimenti di governo.
Intanto, i dati presentati da Speranza sarebbero riferiti ad un mese precedente e, quindi, non attuali.
Claudio Borghi (nel suo legittimo diritto da parlamentare che prescinde dalla sua appartenenza politica) ha dubbi e chiede chiarimenti attraverso undici interrogazioni parlamentari (mentre dovrebbe bastarne una...) e una posta elettronica certificata (PEC) ma, a tutt'oggi, pare non aver ricevuto riscontro.
Anzichè rispondere per la via formale e presso la sede parlamentrae, l' ISS si è limitato ad un twett nel quale ha, troppo semplicemente e cripticamente, affermato che i dati presentati da Speranza, sarebbero “dati grezzi”.
Claudio Borghi ha insistito usando lo stesso mezzo di comunicazione (pur di comunicare...) sul quale ha pure pubblicato la sua pec inviata all 'ISS.
Ha chiesto specifiche sulla metodologia di costruzione dei dati in merito ai casi di Covid-19 diagnosticati, ospedalizzati, ricoverati in TI e deceduti negli ultimi 30 giorni, per stato vaccinale e classe d’età.
Ha anche aggiunto una richiesta più impegnativa di altre: “sapere se coloro che muoiono nei giorni successivi all’avvenuta vaccinazione vengono considerati non vaccinati o vaccinati” e “conoscere nome, cognome, residenza ed età di tutti i minorenni deceduti, divisi per under 18 e under 12”.
Pare una richiesta opportuna, stanti le gravissime implicazioni derivanti dalla fotografia che si chiede.
Non solo Claudio Borghi, ma tutti gli italiani, dovrebbero avere dati puliti e certi dal momento che sui numeri si basano le debordanti misure e contromisure decise dal Governo con un impatto divenuto, ormai, insopportabile per la nostra vita e per il nostro sistema economico.
Altrimenti, si rischia di ritenere che il racconto dei dati sia piegato verso altri fini, diversi dal perseguimento della salute pubblica e, questo, non sarebbe gradevole.
Oltre al fatto che, se ci mettono nell'imbarazzante condizione di non conoscere dati certi, questo ci espone al rischio di perdere la strada...