Boom di richieste di Consolidamento debiti

Il consolidamento debiti è un prestito che viene richiesto a fronte di sopraggiunte difficoltà economiche che impediscono il regolare pagamento di tutti i prestiti richiesti in precedenza, permette appunto di consolidare, da qui trae origine il nome, i finanziamenti precedenti in un`unica rata.

Boom di richieste di Consolidamento debiti

L’ordinamento italiano prevede che il prestito strutturato copra importi al massimo pari a 30 mila euro ed un ammortamento massimo di 120 mesi.
Quando il totale da saldare a fine mese, frutto di più finanziamenti o mutui, diviene troppo esoso rispetto alle proprie finanze, il consumatore può scegliere di ridisegnare la propria condizione debitoria.  L’obiettivo è quello di avere una sola rata da pagare, con un importo mensile più basso, rispetto alla somma complessiva di tutte le rate, con il vantaggio aggiuntivo di avere a che fare con 1 solo creditore, più semplice da gestire.
Il prestito viene ottenuto con più facilità da coloro che hanno una “buona” storia creditizia, l’ente finanziario che accetta la richiesta procederà all’estinzione dei debiti precedenti. La formula del consolidamento debiti permette altresì di ottenere nuova liquidità; o qualora un prestito non risultasse sufficiente, a migliorare la condizione economica del richiedente, si potrebbe domandare un mutuo consolidamento debiti.
Nel 2012 vi  è stato un vero e proprio boom di richieste per il consolidamento debiti, segno questo di un generico peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie italiane, che sono costrette a rivolgersi al credito bancario specie per saldare i propri conti in sospeso.
A rivelare lo scenario poco roseo in cui si trovano gli italiani è uno studio condotto da SuperMoney che evidenzia come crescano gli italiani che decidono di ricorrere ai prestiti o per consolidare i precedenti o per fronteggiare le spese per la vita quotidiana. Nel primo trimestre del 2012 le richieste di prestiti per il consolidamento debiti sono cresciute del 242%, quelle per liquidità del 197%. Al fine di saldare i prestiti vengono mediamente richiesti 27 mila euro, mentre la cifra richiesta per ottenere liquidità supera i 17 mila euro.  Il trend crescente della richiesta di consolidamento debiti prosegue, come mostra la tabella sottostante, anche ad aprile, +50.2% e per la liquidità più 61.9%.

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Interessante altresì osservare come vi sia una crescita inversamente proporzionale tra le richieste per consolidamento e liquidità e la domanda di credito per beni durevoli come auto, moto e ristrutturazioni, o per le richieste di prestito per finalità secondarie.
Dai dati evidenziati, in tabella in giallo, si osserva infatti che le richieste delle domande per beni durevoli sono diminuite circa del 41%, così come sono in calo, -42.1%, le domande per prestiti finalizzati ai regali, alle cerimonie, ai viaggi, alla salute, alla bellezze.

Sintetizzando il quadro che ne emerge dallo studio è quello di un’ Italia impoverita che accede al credito unicamente per tamponare gli effetti di una crisi che ha eroso il potere di acquisto, mentre i consumi risultano in netto calo e gli italiani non intendono indebitarsi ulteriormente per beni definiti superflui.
Lo stesso Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney, ha commentato i risultati dell’analisi dicendo che si evince uno spaccato dell’Italia prudente e molto in difficoltà: “L’accesso a nuove fonti di liquidità non è più importante solo per garantirsi piccoli piaceri, ma sempre di più per sostenere le rate di mutui e prestiti già in corso, oppure per affrontare le spese della quotidianità. Un segnale molto preoccupante che, purtroppo, è pienamente in linea con l’evoluzione della situazione economica”.
La maggior parte delle domande proviene dai lavoratori a tempo indeterminato, che nel primo trimestre del 2012 arrivano a 74.2%, mentre le richieste di prestito calano per i lavoratori precari e autonomi, dall’11.7% del primo trimestre 2011 al 7.2% del primo trimestre 2012. Il dato evidenzia una diffusa sfiducia da parte di tutti coloro che non hanno una situazione lavorativa stabile.

La scelta di richiedere un accorpamento di tutte le rate può risultare quindi anche strategica, poiché i tassi di interesse dei mutui per consolidamento debiti, sono solitamente inferiori a quelli applicati sui prestiti personali, i vantaggi sono una rata unica più bassa del totale delle precedenti rate, un piano di ammortamento sì più lungo rispetto ai finanziamenti precedenti estinti, ma più sostenibile a livello di importo mensile e di gestione complessiva di tutti i creditori.
Inoltre vantaggio da non sottovalutare per i titolari di partita iva e per le società, questo tipo di prestito consente di avere libera della liquidità aggiuntiva, poiché allungando la restituzione, si trasforma in passività di medio-lungo periodo (circa 80 mesi) quella che invece sarebbe stata una passività di breve termine.

Erica Venditti
Dottore di Ricerca
in Ricerca Sociale e Comparata

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