Bollettino della Bce, la debolezza economica la fa da padrone

Più che un bollettino economico sembra di leggere quello medico di un paziente in perenne malattia. D`altra parte forse è davvero il caso di farci l`abitudine e di non sorprendersi più. La debolezza dell`economia nell`area dell`euro dovrebbe protrarsi anche nel 2013. E` quanto ribadisce la Bce nel bollettino mensile, ripreso da Asca, indicando in particolare che gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori finanziario e non finanziario, nonche` la persistente incertezza seguiteranno a gravare sull`attivita` economica.

Nel prosieguo dell`anno si dovrebbe registrare una graduale ripresa. Nello specifico, l`orientamento accomodante della politica monetaria, unitamente al netto miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari e alla loro minore frammentazione, dovrebbe trasmettersi all`economia e la domanda mondiale dovrebbe rafforzarsi. ``Per promuovere la fiducia scrive la Bce - e` fondamentale che i governi riducano ulteriormente gli squilibri sia di bilancio sia strutturali e proseguano nella ristrutturazione del settore finanziario``.

Per quanto concerne l`analisi economica, dopo la contrazione dello 0,2 per cento osservata nel secondo trimestre del 2012 rispetto al periodo precedente, il PIL in termini reali dell`area dell`euro e` sceso dello 0,1 per cento nel terzo trimestre. I dati statistici e gli indicatori basati sulle indagini congiunturali resi disponibili continuano a segnalare la persistente debolezza dell`attivita` economica, che secondo le attese si protrarrebbe anche quest`anno, di riflesso all`impatto avverso sulla spesa interna esercitato dal basso grado di fiducia di consumatori e investitori e dalla moderata domanda esterna. Nondimeno, vari indicatori congiunturali hanno mostrato piu` di recente una sostanziale stabilizzazione, seppure su livelli contenuti, e il clima di fiducia nei mercati finanziari e` migliorato sensibilmente.

Nel prosieguo del 2013 l`economia dovrebbe iniziare a recuperare gradualmente - quando l`orientamento accomodante della politica monetaria, il netto miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari e la loro minore frammentazione si trasmetteranno alla domanda interna del settore privato - e il rafforzamento della domanda esterna dovrebbe sostenere la crescita delle esportazioni.

I rischi per le prospettive economiche dell`area dell`euro rimangono orientati al ribasso. Sono connessi in prevalenza a una lenta attuazione delle riforme strutturali nell`area dell`euro, ai problemi geopolitici e agli squilibri presenti nei principali paesi industrializzati. Questi fattori potrebbero ripercuotersi sul clima di fiducia per un periodo piu` lungo di quanto ipotizzato al momento e ritardare ancora la ripresa degli investimenti privati, dell`occupazione e dei consumi.

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