BNP Paribas doma il Drago
Questa mattina BNP Paribas ha tenuto un incontro (a Milano, in Piazza San Fedele) sulle prospettive di crescita per il 2012 dove ha parlato Vincent Treulet, Head of Investment Strategy della banca francese. All’incontro si è parlato anche di Paesi Emergenti e della loro situazione economica. Vincent Treulet ha subito posto l’attenzione sul fatto che non tutte le economie emergenti possono essere considerate uguali, per le spiccate differenze che ci sono fra i vari paesi. Volendo dividere i paesi emergenti in tre gruppi abbiamo quindi: nel primo gruppo quei paesi che si trovano ad essere economicamente e finanziariamente più solidi, quindi Cina, India, Indonesia, etc… Paesi che più di altri hanno un mercato interno sviluppato e che possono maggiormente contare sulla leva della politica monetaria per controllare la crescita. Al secondo gruppo appartengono quelle economie che dipendono fortemente dalle esportazioni, quindi Corea del Sud, Taiwan, Messico, Russia, etc... Infine, all’ultimo gruppo appartengono quei paesi che si trovano maggiormente esposti al deficit delle partite correnti, per cui Turchia in primis, ma anche Sud Africa, Brasile ed i paesi dell’Europa dell’Est.
L’analisi di Vincent Treulet si è focalizzata sulla crescita di questi paesi, che nonostante siano in frenata (non siamo più a livelli intorno alle due cifre percentuali) dovrebbero comunque mantenersi intorno al 6%. Per quei paesi che dipendono fortemente dalle esportazioni (gruppo 2) c’è da attendersi un rallentamento per i segnali poco rassicuranti che giungono da Europa e Stati Uniti, ma l’outlook di BNP Paribas sugli emergenti rimane positivo anche per il 2012. Indebitamento pubblico e leva finanziaria sembrano essere a posto, mentre la politica monetaria delle banche centrali ha iniziato ad allentare la stretta sul costo del denaro, portando ad una diminuzione del tasso di sconto e ad un aumento degli investimenti. I fondamentali di questi paesi rimangono quindi (a parte l’inflazione) buoni ed in una logica di diversificazione del portafoglio Vincent Treulet suggerisce di considerare l’investimento in azioni dei paesi del primo gruppo (per un orizzonte temporale non di breve termine).
Ad una domanda di Ifanews sui possibili rischi di scoppio di una bolla immobiliare in Cina, Vincent Treulet ha risposto che non vede, almeno nel breve termine, questa possibilità. Ha però poi aggiunto che la situazione delle banche cinesi non è solidissima e che esiste un problema di trasparenza, dovuto al fatto che le autorità cinesi danno massima priorità alla crescita, favorendo quindi politiche monetarie molto accomodanti, volte ad incentivare i prestiti delle banche. Questo, almeno per il 2012, non dovrebbe essere motivo di preoccupazioni, infatti le previsioni di BNP Paribas sul mercato azionario cinese rimangono “bullish”.