BLACK ROCK AVVERTE, GLI INVESTITORI STANNO TRASCURANDO IL RISCHIO GEOPOLITICO E QUESTO POTREBBE TRAVOLGERLI ALL`IMPROVVISO
Redazione, 1 giugno 2021 Black Rock è la più grande fabbrica finanziaria al mondo.
Gestisce un patrimonio pari a circa 8,7 trilioni di dollari e dispone di un super Ufficio Studi per l`analisi delle variabili di mercato, per il disegno degli scenari finanziari e per decidere le strategie di investimento nei vari periodi.
Secondo BlackRock, incombono tre rischi geopolitici:
- La competizione in atto tra le industrie tecnologiche statunitensi e cinesi.
- Il rischio di un grande attacco informatico anticipato da quelli già osservati di recente.
- La crisi politica nei mercati emergenti che potrebbe derivare dalla loro incapacità di controllo della pandemia di coronavirus.
Si aggiungono anche le tensioni crescenti tra USA e CINA, il destino dell`isola di Taiwan governata da Pechino che vuole sia parte del suo territorio ed il rischio di un attacco nucleare contro la Corea del Nord.
Nel breve, non pare probabile la “resa dei conti militare” su Taiwan, ma le tensioni presenti rappresentano un “rischio significativo a medio e lungo termine”.
Ciononostante, gli indici azionari globali, anche nel 2021, hanno continuato a crescere spinti dallo sforzo, nelle principali economie, di ripartenza e di vaccinazione.
La paura, nel mercato americano, che si traduce in volatilità sui mercati finanziari, è il CBOE e questo è sceso, nel 2021, del 19%.
Invece, la paura può essere una buona alleata che evita o contiene i rischi legati ai comportamenti.
Lunedì 24 maggio il Black rock Investment Institute ha dichiarato, nel suo rapporto, che il riacutizzarsi della tensione tra Cina e Stati Uniti potrebbe riservare una pessima sorpresa per gli investitori distratti su questo fronte e concentrati sull`inflazione e sulla ripresa economica globale.
Verso la Cina, il nuovo presidente Biden, continua sulla scia di Trump.
L`indicatore che misura la percezione del rischio geopolitico è sotto la media degli ultimi quattro anni, troppo basso per essere sufficiente.