Bizarre Investment - Un investimento a `luci rosse`

Se per voi la diversficazione del portafoglio è sempre stato un chiodo fisso e se vi sentite in vena di aggiungere un po’ di pepe ad un portafoglio troppo noioso, se siete stanchi di praticare la diversificazione investendo sempre nei soliti nomi, nelle vecchie compagnie petrolifere, nei buoni ordinari del tesoro o nell`azionario asiatico, allora forse un investimento “a luci rosse” farebbe al caso vostro.

Bizarre Investment - Un investimento a `luci rosse`

In Italia il giro di soldi legato al settore pornografico è piuttosto alto -Confindustria stima in 1,5 miliardi di euro l’anno il totale del fatturato-, anche se ora, quello che fino a qualche anno fa era un settore in grado di crescere del 5% annuo, sembra sia entrato in una fase di declino. In Italia ci sono circa 400 sexy shop (e al nostro investitore che ne volesse aprire uno basterebbero 20.000 euro) e ogni anno si distribuiscono 1.500 film a luci rosse, che però sono sempre meno Made in Italy, con il 70% delle produzioni che proviene dall’estero. Esiste poi il settore delle tv criptate a pagamento ed altri servizi simili di chat e video hard, che a giudicare dal costo di affitto dello spazio dalle 2 alle 6 del mattino per un mese nella sola Lombardia (circa 80 mila euro), sembra che facciano un bel fatturato, anche se dati certi non ne esistono. Fiore all’occhiello del settore è una fiera del settore aperta al pubblico, il Misex (l’ultima edizione è stata ad ottobre a Milano), il cui biglietto di entrata è però piuttosto caro: 30 euro (ma per diciottenni, militari, forze dell’ordine e signore ci sono delle riduzioni). Ma il settore in Italia è ora in crisi. Secondo Silvio Bandinelli -noto produttore di film a luci rosse- intervistato dal TG3 Linea Notte del 15 agosto 2011, il settore a cui appartiene sta attraversando un momento di crisi e di perdita di competitività. Ad esempio, per fare un film a luci rosse oggi non puoi permetterti di spendere più di 5.000-6.000 euro (quando 5 anni fa il costo medio di un film era intorno ai 15.000-20.000 euro). Questa crisi proviene dall’avvento di Internet e dei siti che ti permettono di ottenere film e materiale a luci rosse ad un prezzo di gran lunga inferiore (se non gratis come Youporn, attualmente 80° sito web al mondo per visite ricevute secondo Alexa Traffic Rank) rispetto a quello di un dvd classico o un film ad un cinema hard.

Negli Stati Uniti c’è un’azienda che permette di investire direttamente nel settore a luci rosse ad investitori qualificati, quali fondi private equity, banche d’investimento, hedge funds e broker. Quest’azienda si chiama Adultvest e permette agli investitori qualificati di comprare quote o azioni in aziende del settore, che possono anche essere start-up o aziende di piccole dimensioni. Gli investitori possono infatti scegliere il proprio investimento a seconda delle dimensioni dell’azienda target (sotto un milione di dollari, tra 1 milione e 50 milioni, o sopra i 50 milioni), il settore (sito internet, clubs, agenzia di escort, etc…) e molte altre caratteristiche.

A tenere banco nelle ultime settimane è la vicenda di ICM Registry, società registrata in California che si è aggiudicata la gestione dei domini .xxx e che dal 6 dicembre 2011 ha iniziato la vendita dei domini ad un prezzo di 70 dollari. Secondo molti esperti del settore la vendita di domini .xxx sarà un ottimo affare per ICM Registry, infatti la “corsa all’oro” dei domini è già partita con migliaia di utenti che hanno iniziato a comprare il loro spazio hot in rete, targato .xxx. A questa corsa hanno partecipato anche le principali università nordamericane, non perché abbiano trovato una nuova fonte di reddito nella registrazione di domini osè, ma per tutelarsi da eventuali domini .xxx che potrebbero infamare la propria storia ed il proprio prestigio (immaginiamoci gli effetti di un sito web dal nome GirlsOfHarvard.xxx). Per ICM Registry il settore dell’hard porterà ad un aumento di introiti pari a circa 200 milioni di dollari all`anno.

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