BESSENT E LA POLITICA ECONOMICA DI TRUMP: UNA NUOVA ERA PER L'INVESTIMENTO
Milano, 3 dicembre 2024. A cura del Team di Gestione Pharus.
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I mercati azionari globali sono rimbalzati la scorsa settimana dopo un periodo di recente debolezza, spingendosi nuovamente vicino ai massimi storici ed anche il mondo obbligazionario registra tassi in discesa di circa 15-20 centesimi sia in America che in Europa.
1) sostenere la crescita economica a una media del 3% all’anno attraverso il taglio della burocrazia e la deregolamentazione
2) tagliare il deficit dello stato al 3% del Pil
3) aumentare la produzione del petrolio di 3 milioni di barili al giorno.
Un rapporto datato 31 gennaio 2024 scritto da Bessent ai suoi soci nel fondo speculativo Key Square Capital Management citava:
"Il nostro scenario di base è che un Trump rieletto vorrà creare un periodo di grande crescita economica e progettare quello che probabilmente chiamerà 'i quattro anni più grandi della storia americana'.
Da queste parole emerge chiaramente perché Bessent probabilmente aiuterà Trump a conquistare la fiducia anche del mercato dei bond, che ha subito risposto esprimendo un voto di fiducia nei confronti di Bessent con il decennale sceso al 4.20% dal 4.45% nel giorno della nomina e registrando una chiara inversione di trend a ribasso.
Nonostante questo, secondo diversi sondaggi, la percentuale di americani che ritiene che i prezzi delle azioni saliranno nei prossimi 12 mesi ha raggiunto un record del 56% un segnale di grande ottimismo verso le azioni americane e che a dire il vero non sorprende in quanto sappiamo che questo ottimismo accompagna spesso mercati sui massimi.
Parte dell'aumento delle vendite degli insider può essere attribuito ai forti mercati azionari statunitensi degli ultimi due anni, che hanno prodotto profitti sostanziali sulla carta che alcuni potrebbero semplicemente avere deciso di realizzare.
Tuttavia, livelli storicamente elevati di vendite insider hanno dimostrato di essere un indicatore affidabile di tempi difficili per gli utili aziendali futuri, che sono spesso associati a mercati azionari più deboli.