BASILICATA. AUTISTI DELLE AMBULANZE PAGATI A 7 EURO LORDI L'ORA.

BASILICATA. AUTISTI DELLE AMBULANZE PAGATI A 7 EURO LORDI L'ORA.

Redazione, 2 novembre 2022.

Il Consigliere della Regione Basilicata, Gianni Leggieri del MOV5S, ha presentato un'interrogazione al Presidente della Giunta della Regione Basilicata e all'Assessore alla Sanità in relazione al fatto che non sia stata ancora pagata la 14° mensilità agli autisti delle ambulanze delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale.

Questi autisti, tra l'altro, dipendenti di una società che aveva vinto la gara d'appalto lanciata dall'Azienda Sanitaria di Potenza, sono sottoposti a turni di lavoro insostenibili pari a 12 ore, senza la possibilità di riposarsi tra un turno e l'altro e pagati a 7 euro lordi l'ora!

Certo, è positiva l'intenzione di contenere i costi pubblici ma, questo obiettivo, non può essere perseguito a queste condizioni.

Condizioni, dettate per i lavoratori, che mal si coniugano con il trattamento riservato, invece, ai vertici delle stesse Aziende Sanitarie.

Nel 2019, il Generale Vito Bardi era stato indicato da Berlusconi come candidato alla Presidenza della regione Calabria. 

Bardi divenne il primo Presidente di centro-destra dopo 24 anni di governo di centro-sinistra.

Da ottobre di quest'anno, è finito nel ciclone dell'inchiesta sulla sanità lucana.

Situazione pesante tanto che, nelle carte dell'inchiesta, si parla di  "un disegno criminoso" finalizzato alla "eliminazione" di Massimo Barresi, all'epoca dei fatti Direttore Generale dell'ospedale San Carlo di Potenza, "e al suo conseguente licenziamento".

Chissà perchè la presenza di Barresi dava così tanto fastidio...

Tale è l'intreccio di relazioni perverse che ha fatto scattare il  divieto di dimora nel capoluogo lucano e la misura interdittiva all'esercizio di funzioni pubbliche  contro  Giuseppe Spera, direttore generale dell'azienda ospedaliera di Potenza succeduto a Barresi.

Comunque, fu proprio Vito Bardi, nel dicembre 2021,  a riferire con tono di grande entusiasmo della nomina di Giampaolo Stopazzolo (64 anni al 2 dicembre 2022) quale nuovo Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria di Potenza, scelto tra sette candidati, dall'apposita Commissione, per le sue competenze in Telemedicina e Medicina Territoriale.

Ma, solo sei mesi dopo, il 24 giugno 2022, Stopazzolo aveva rassegnato le sue dimissioni e Bardi le aveva accettate al volo.

Stopazzolo, proveniente da Vicenza, era stato travolto da una querelle relativa al cumulo della sua pensione (maturata pochi giorni dopo l'assunzione del suo incarico) e del reddito (pari a circa 124.000,00 euro) derivante dalla sua direzione dell'azienda sanitaria.

Da Potenza, il dubbio si era presto trasferito nel Veneto di Zaia dove almeno altri 4 casi identici parevano esistere.

Il tema dilagante aveva coinvolto anche la Corte dei Conti che, nella sua sentenza, spiegò che il divieto di vumulo sarebbe scattato solo oltre il 65° anno di età. 

Da Venezia una ulteriore lettura per cui tale divieto scatterebbe solo nel caso in cui il cumulo tra pensione e stipendio superi i 240.000,00 euro.

Come scriveva Mirka Cocconcelli, Medico Chirurgo ortopedico di Bologna, in una sua accorata lettera inviata al QuotidianoSanità nel dicembre 2017, lo sfascio della sanità è iniziato quando hanno trasformato gli ospedali in “aziende”.

Nel 1992 i politici trasformarono gli ospedali in “Aziende”, aziende che dovevano produrre profitti, mentre la mission del Sistema Sanitario era e deve essere la qualità delle cure erogate e non la quantità delle stesse.

Ribadisco che l’ospedale produce salute, non produce profitti e chi ha la competenza di gestire il Servizio Sanitario Regionale e Nazionale ha il dovere di affrontare il tema del Personale Sanitario ed ha il compito di investire su di esso, non fosse altro perché rappresenta il cardine fondamentale su cui ruota la sanità.
 
Invece continuano imperterriti i tagli lineari alla sanità da parte di tutti i governi e, come denuncia la Fp Cgil, si è verificata una emorragia di personale sanitario, dal 2009 al 2016, di 50.000 lavoratori.

Ovvio che scappino, appena possibile, se il trattamento è quello riservato agli autisti delle ambulanze di Potenza!

Per non parlare poi degli 80.000 posti letti tagliati negli ultimi 10 anni.

In tutti questi anni di blocco del turn over, di pensionamenti, di gravidanze non sostituite, di ipertrofia e precarizzazione dell’orario di lavoro medico e infermieristico, il SSN si è retto solo grazie alla abnegazione degli operatori, che si sono fatti carico di condizioni di lavoro al limite dello schiavismo, effettuando una quantità impressionante di ore di lavoro eccedenti il dovuto, pari a circa 10 milioni ogni anno per i soli medici ospedalieri, ore che non verranno mai retribuite o recuperate. Non dico falsità, se affermo che ogni sanitario lavora, mediamente, ben oltre le canoniche 48 ore settimanali, nell'ottica di un nuovo caporalato!

Nel Luglio 2020, la stessa Mirka Cocconcelli, Consigliere Comunale a Bologna (in quota Lega Nord) aveva denunciato che Con la scusa del Covid si smantellano interi reparti e si sconvolge la sanità cittadina.

Insomma, anche sulla Sanità Italiana pare sia tutto da correggere...