Basilea 3 soft, le banche ringraziano
Da un paio di giorni Basilea 3 è stato `alleggerito`, o meglio, le banche hanno fatto le giuste pressioni per potere continuare a fare i loro comodi in materia di speculazione, usando come paravento la scusa del `dobbiamo concedere credito`. Ma proviamo a evitare la polemica e a limitarci al racconto dei fatti e delle reazioni derivanti.
I Governatori e responsabili delle autorità di sorveglianza del Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria, riuniti alla Bri (Banca dei Regolamenti Internazionali), hanno approvato all`unanimità, secondo le attese, la revisione degli standard di liquidità per le banche previsti dalle regole di Basilea3. Nello specifico sono state alleggerite le norme che regolano il cosiddetto liquidity cover ratio, un coefficiente che misura gli asset facilmente liquidabili (come titoli di Stato o altri bond ad alto rating) di cui le banche devono dotarsi per prevenire eventuali situazioni di rischio sistemico. Matematicamenti, per farla breve, si tratta del rapporto tra Stock di attività liquide di elevata qualità e Totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi.
In base alla precedente versione della normativa, a partire dal 2015 le banche avrebbero dovuto portare questo `ratio` al 100% delle risorse necessarie a fronteggiare un eventuale periodo di congelamento del mercato interbancario della durata di 30 giorni. Questa soglia è stata tuttavia abbassata al 60 per cento. Alle banche sarà comunque chiesto di aumentare gradualmente il `ratio` per portarlo al 100% a partire da gennaio 2019. I regolatori hanno poi ampliato la gamma di asset che potranno essere utilizzati nel calcolo del coefficiente. Sono state inserite per esempio alcune categorie di azioni, covered bond e titoli garantiti da mutui che potranno coprire fino al 15% del «liquidity cover ratio». Infine è stato previsto che i supervisori nazionali abbiano «completa flessibilità» nell`applicazione della regola in futuro sottolineando come le banche potranno, in fasi di difficoltà, allentare i `buffer` patrimoniali.
Ciò detto, sono arrivate puntuali come sempre le prime reazioni. ``Bene la decisione presa dai Governatori del Comitato di vigilanza bancaria di Basilea``.
Cosi` il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, commenta il voto unanime con cui sono stati definiti gli standard di liquidita` previsti da Basilea 3.
Questa decisione, spiega, ``apre spazi affinche` il sistema creditizio possa allentare la stretta sui crediti concessi, allo stesso temo deve evitare di scaricare sui costi e, quindi sui lavoratori e l`occupazione, la bassa redditivita` che caratterizza il settore``. Nell`ultimo anno, ricorda il numero uno della federazione dei bancari della Cgil, ``in una categoria che ha rinnovato il contratto nazionale avendo particolare attenzione alle giovani generazioni, i crediti concessi alle imprese si sono contratti di quasi il 4%, rallentando ulteriormente le prospettive di crescita dell`economia italiana``.