Barroso applaude l`accordo sulla vigilanza bancaria. Ecco cosa è stato deciso
Quando va in porto una riforma ci si ritrova di fronte due schiere: quelli che applaudono e quelli con il muso lungo. Il problema è che pochi elementi dei due schieramenti sono soliti spiegare il perchè di questa fanfara. Un esempio? Manuel Barroso in merito alla vigilanza bancaria.
L`accordo all`Ecofin sul meccanismo unico di vigilanza bancaria e` `di importanza eccezionale` secondo il presidente della Commissione Ue Jose` Manuel Barroso. `Basato sulla proposta messa sul tavolo dalla Commissione il 12 settembre - ricorda Barroso - e` un passo avanti cruciale e molto sostanziale verso il completamento dell`Unione bancaria e una tappa tempestiva verso l`integrazione della vigilanza finanziaria per l`Eurozona e per gli altri Stati che la Commissione spera parteciperanno`.
Barroso sottolinea infine che `in quattro mesi siamo passati da una proposta della Commissione a un accordo politico del Consiglio, che dimostra una volta di piu` che l`Unione europea ha la volonta` politica e la capacita` di agire in fretta sui temi pressanti` .
Vista la reazione è il momento di entrare nel merito della materia. Il meccanismo unico di vigilanza bancaria partira` l`1 marzo 2014. Lo hanno deciso i ministri dell`Economia e delle Finanze dei paesi dell`Ue al termine dell`Ecofin, preparatoria del vertice del Consiglio europeo al via oggi a Bruxelles. I capi di Stato e di governo dei ventisette sono quindi chiamati a dare il proprio via libera alla bozza di accordo definita in sede Ecofin, dove si e` riconosciuto il ruolo della Banca centrale europea come ``responsabile dell`intero funzionamento del meccanismo di vigilanza bancaria in stretta collaborazione con le autorita` di supervisione nazionale``, alle quali spetteranno ``i compiti non conferiti alla Bce``. La Bce, che separera` le proprie funzioni di politica monetaria da quelle di supervisione, operera` azioni di controllo su tutte le banche dei paesi dell`Eurozona e di quei paesi senza moneta unica che decideranno di aderire al meccanismo. Saranno un centinaio gli istituti di credito che dall`1 marzo 2014 saranno monitorati dalla Bce: si tratta di tutte quelle banche con asset per almeno 30 miliardi di euro o che hanno un bilancio superiore al 20% del prodotto interno lordo del loro paese. Sciolto anche il nodo relativo alla partecipazione dei paesi non dell`euro al meccanismo: come si legge nel documento finale di lavoro dell`Ecofin, ``i paesi al di fuori della zona euro che parteciperanno al meccanismo di vigilanza bancaria avranno pieno e uguale diritto di voto all`interno del consiglio di vigilanza`` della Bce, istituti in seno alla stessa Banca centrale europea. Le decisioni del consiglio di supervisione, in base all`intesa raggiunga nella notte, ``saranno adottate immediatamente a meno di un respingimento del consiglio dei governatori dell`Eba``. In modo analogo sono previsti cambiamenti nel funzionamento dell`Eba, l`Autorita` bancaria europea incarica di definire le linee guida comuni per i paesi che intendono partecipare al meccanismo di vigilanza. In particolare si prevede di modificare il regolamento per quanto riguarda il meccanismo di voto, ``al fine di assicurare decisioni eque ed effettive all`interno del mercato unico e assicurare che i paesi partecipanti al meccanismo di vigilanza bancaria non dominino il consiglio dei supervisori dell`Eba``. Si propone, come richiesto dai paesi piu` scettici, di procedere a un meccanismo di doppia maggioranza (per l`approvazione dei regolamenti servira` il voto a favore della maggioranza dei paesi della zona euro e della maggioranza dei paesi al di fuori della zona euro che partecipano al meccanismo). Ora la parola spetta al Consiglio europeo, dove saranno i capi di stato e di governo a dire se l`accordo messo a punto dai ministri dell`Economia e delle Finanze e` sostenibile oppure no.