Banche,check up positivo di Abi, nonostante la congiuntura
Le banche italiane continuano a dimostrarsi solide e resistenti anche rispetto a importanti shock reali.
Questa la fotografia, ripresa da Agi, che emerge dal settimo numero dei `Temi di Economia e Finanza`, lavoro realizzato dall`Ufficio Studi dell`Abi e diffuso in occasione dell`appuntamento annuale dell`Associazione bancaria con il Forum Basilea3 - la due giorni che si chiude oggi e che ha visto gli esperti del settore fare il punto sull`attuale fase d`implementazione della normativa e sulle questioni ancora aperte a livello internazionale. Lo studio dimostra che anche in casi di significative riduzioni del Pil il settore bancario presenta una buona solidita` pur scontando una bassa redditivita` e un notevole incremento delle sofferenze.
Lo stato di salute delle banche italiane viene analizzato in relazione all`andamento delle variabili del ciclo economico. L`obiettivo della ricerca e` quello di valutare il legame tra attivita` economica e mondo bancario; con particolare attenzione agli effetti retroattivi che possono scaturire dalle problematiche di offerta del settore bancario nei confronti delle dinamiche di crescita economica. Lo studio presenta, con riferimento all`esperienza italiana, un esercizio di macro stress test, che utilizza un modello autoregressivo (VAR), in grado di valutare sia l`influenza che la congiuntura economica ha sull`attivita` e sulla solidita` delle banche, sia l`eventuale impatto che le difficolta` interne al mondo bancario possono avere, a loro volta, sulla crescita dell`economia.
Dai principali risultati ottenuti, emerge che il ciclo economico influenza in modo significativo le dinamiche di redditivita` delle banche italiane, ma che tale influenza non e` in grado di minarne la solidita`. Uno shock significativo sulla crescita economica, prossimo ai 4 punti percentuali (simile a quello sperimentato nel 2009), determina, con sfasamento temporale di 2-3 trimestri, una crescita del tasso delle nuove sofferenze per quasi 4 decimi di punto. Pur assumendo una percentuale di perdita (loss given default-LGD) pari al 60%, una crescita di 4 decimi di punto nel tasso di incremento delle sofferenze puo` determinare un maggiore flusso di rettifiche e accantonamenti per circa 3,8 miliardi di euro; valore importante ma non tale da minare la solidita` delle banche italiane che negli ultimi anni hanno proseguito il processo di rafforzamento patrimoniale. Inoltre, dagli esercizi di disaggregazione settoriale emerge che tale risultato e` da ascrivere soprattutto alle imprese mentre la solidita` creditizia delle famiglie sembra risentire meno degli shock reali. Dallo studio risulta anche che non si ritrovano particolari evidenze in merito all`effetto retroattivo che possono avere le condizioni di offerta delle banche italiane sull`andamento della dinamica economica. Il mondo bancario italiano non sembra agire in modo pro-ciclico, continuando ad operare in base al modello tradizionale che lo caratterizza e per cui gli impieghi all`economia costituiscono la forma primaria dell`attivita` bancaria da assicurare soprattutto in momenti di forte crisi congiuntura economica negativa.