Banche, l`esercito dei senza conto

L`indigenza ma anche i costi, le distanze, e la difficoltà nel riempire i documenti richiesti tengono tre quarti dei poveri del mondo, cioè circa 2 miliardi e mezzo di persone, fuori dalle banche e senza alcuna possibilità di accesso al credito.

A lanciare l`allarme, la Banca Mondiale (Bm) di Washington presentando uno studio effettuato su un campione di 150mila persone provenienti da 148 paesi. Oltre il 75% degli adulti che percepiscono meno di 2 dollari al giorno, stando ai dati della Bm, non ha mai utilizzato un`istituzione finanziaria. Sono questi i tratti del cosiddetto fenomeno degli `unbanked`, cioè dei «privi di banca», un problema - sottolinea la Bm - sempre più connesso all`ineguale distribuzione della ricchezza nel mondo: il 20% degli adulti più ricchi nei paesi in via di sviluppo hanno infatti già il doppio delle chance di possedere un conto rispetto rispetto ai più poveri. Ma, anche in questo caso, sono le donne ad essere maggiormente penalizzate: solo 37% di quelle che abitano nei paesi in via di sviluppo hanno un conto in banca contro il 46% degli uomini. UN gap che si accentua ancora di più quando si passa nei paesi poveri: le donne che vivono con meno di 2 dollari al mese qui hanno il 28% in meno delle possibilità di un uomo di aprire un conto. Difficile calcolare come potrebbe cambiare l`economia globale offrendo anche agli ultimi del pianeta la possibilità di accesso al credito. Certo è, ha osservato il Presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick, che «offrire servizi finanziari a quei 2 miliardi e mezzo di persone che ne sono attualmente escluse contribuirebbe alla crescita di quei paesi». In concreto, si tratterebbe «di aiutare i più poveri a pagare scuole, case o ad avviare piccole attività con la consapevolezza - ha sottolineato Zoellick citando lo studio - che più gente avrà un conto oggi, più gente ne avrà uno in futuro».

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