Banche, le fondazioni fanno la testuggine
Giu` le mani dalle fondazioni. Lo ha ribadito con forza, nel pieno della crisi Mps, Giuseppe Guzzetti, presidente Acri, l`associazione delle fondazioni di origine bancaria, oggi a Torino per l`illustrazione del bilancio 2012 della Compagnia di San Paolo.
Secondo Guzzetti un intervento legislativo sarebbe nocivo o ininfluente, mentre il sistema ha dimostrato di saper intervenire in autonomia. ``Siamo contrari a che il parlamento rimetta mano alla legge Ciampi - ha detto Guzzetti -, perche` delle due l`una: o si vogliono toccare alcuni punti decisivi sul perche` della nostra natura e della nostra costituzione, oppure sono questioni di carattere marginale``.
``Noi - spiegato Guzzetti - prima del legislatore ci siamo fatti carico della carta delle fondazioni perche` noi stessi abbiamo ritenuto che dopo venti anni fosse necessario fare anche una riflessione. Guarda caso - ha aggiunto -, uno dei punti trattati e` proprio il rapporto tra i partiti, la parte pubblica e le nostre fondazioni - ha detto in riferimento al periodo `sabbatico` necessario nel passaggio tra il ruolo politico e gli incarichi nelle fondazioni -: non si puo` passare dalla politica immediatamente alle fondazioni, non si puo` essere immediatamente ristorati in qualche modo dalla perdita di una funzione pubblica attraverso il passaggio in fondazione. L`abbiamo scritto, abbiamo ripetuto che questo riguarda talvolta anche poteri economici, che vogliono mettere le mani sulle fondazioni, ma se vogliamo l`autonomia, dobbiamo rispettarla``.
I punti fondamentali, vale a dire la gestione del patrimonio e l`attivita` di carattere erogativo, ha sottolineato Guzzetti ``sono stati ben definiti`` dalla legge Ciampi e dalla sentenza 300 della Corte costituzionale, ``e li riteniamo tuttora validi``. Il rischio sempre incombente, ha fatto intendere Guzzetti, e` che le fondazioni possano diventare uno strumento `improprio` per abbattere il debito pubblico. ``Ecco perche` - ha detto - su questa polemica del rimettere mano sul piano legislativo alle fondazioni sotto la definizione del tagliando che poi non mi piace molto perche` il tagliando si fa alle macchine e non a corpi vitali come sono le fondazioni, bisogna essere molto chiari, per evitare che ritorniamo alla situazione del 2002``. Ma quello della riduzione del debito, si e` domandato Guzzetti, e` compito delle fondazioni ``o alla riduzione del debito deve concorrere qualcun altro?``. Le Fondazioni hanno natura privata, ha ribadito il presidente Acri: ``Si vuole mantenere la natura privata delle fondazioni o si vuole portar via la storia delle nostre casse, banche di riferimento che erano enti privati come la Compagnia Sanpaolo?``. La parte pubblica, ha sottolineato Guzzetti, ``non ha mai messo una lira o un euro o un tallero`` e la Corte Costituzionale ``ha detto che siamo privati in ragione di questa politica, non di una definizione giuridica che ci ha attribuito la natura privata``.