Banche, i risparmiatori pagano ma non hanno controllo

E’ pessimo l’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze dell`Unione europea sul meccanismo di `fallimento ordinato` delle banche, poiché evita che siano gli Stati a pagare, rischiando il collasso come nel caso di Cipro, ma addossa a correntisti, obbligazionisti e risparmiatori i crack bancari causati dall’eccesso di finanza spericolata e dalle scommesse sui derivati, per conseguire profitti privati e stock option per l’arricchimento personale dei banchieri.

I ministri finanziari dell’Ecofin, seguendo alla lettera le direttive impartiti loro dalle grandi banche di affari per demolire le sovranità nazionali, come ciò che è stato messo nero su bianco nel rapporto di  JP Morgan, (la più importante banca d`affari del mondo insieme a Goldman Sachs, banche regine nelle scommesse sui derivati tossici) in un documento sulla crisi in Europa, che teorizza ‘lo smantellamento delle Costituzioni antifasciste influenzate dalle idee socialiste’, privatizza i profitti a vantaggio dei banchieri e socializza le perdite addossate ai risparmiatori.

Il paragrafo più significativo del rapporto di JP Morgan riguarda l’Italia: “I sistemi politici della periferia meridionale (dell`Europa) sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell`esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo. Basta col bilanciamento dei poteri, ci vuole un governo forte. Basta con le protezioni del lavoro. Basta con queste Costituzioni antifasciste contaminate dalle idee socialiste. Basta con la libertà dei cittadini di protestare.

“Il rapporto di JPMorgan- ha scritto Barbara Spinelli- è uscito prima che, la notte dell`11 giugno, venisse chiusa l`Ert, equivalente greca della Rai, aprendo una falla nelle torbide larghe intese di Samaras. Di sicuro il colpo di mano sarebbe stato applaudito: anche l`informazione non-commerciale è costoso bene pubblico di cui disfarsi. La trojka (Commissione europea, Bce, Fondo Monetario) ha ottenuto molto. Ma il mutamento cruciale, delle istituzioni politiche, `neanche è cominciato`. `Il test chiave sarà l`Italia: il governo ha l`opportunità concreta di iniziare significative riforme`.

Non si capisce come questo accordo, che addossa ai risparmiatori incolpevoli i costi delle crisi causate dall’avidità dei banchieri, possa essere giudicato un buon compromesso nella direzione dell`unione bancaria, che contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancario, come ha spiegato il ministro dell’Economia Saccomanni, in quanto il meccanismo definito oggi è: `un sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro armonizzato con flessibilità necessaria a tener conto di specificità nazionali`.

Adusbef e Federconsumatori, auspicando che il Parlamento Europeo possa bocciare o emendare la direttiva  del commissario Ue al mercato interno Michel Barnier, nel denunciare i rischi che aumentano l’irresponsabilità e l’azzardo morale dei banchieri (tanto pagano i risparmiatori), chiedono che se correntisti e risparmiatori debbono rispondere dei crack addossati dall’avidità speculativa, almeno possano controllare, negli organismi deputati, l’operato degli amministratori delle banche, limitando le speculazioni sui derivati per trarre lauti profitti e stock option personali.

A cura di Federconsumatori

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