Banche, i prestiti salgono ma le imprese rimangono a secco
Nonostante una crescita della massa monetaria M3 pari al 3,9% su base annua, il mese di ottobre conferma il ``crowding out (effetto spiazzamento)`` che domina l`offerta di credito bancario nell`Eurozona: salgono i prestiti della banche per finanziare il debito pubblico degli stati nazionali e scendono quelli destinati alle imprese. E` la fotografia che emerge dai dati pubblicati dalla Bce.
Nel mese di ottobre, l`offerta di credito bancario ai governi e` salita dell`8,8% su base annua (8,2% a settembre): di cui +2,9% (+1,6% a settembre) sotto forma di prestiti bancari e +12,3% (+12,2% a settembre) sotto forma di sottoscrizione di titoli del debito pubblico.
Tutt`altra musica per l`offerta di credito al settore privato, dove per i prestiti bancari si registra una contrazione pari a -0,7% (-0,9% a settembre). In particolare, complici la bassa domanda e i maggiori vincoli introdotti dalle banche nell`accesso al credito, i prestiti alle imprese segnano una contrazione pari a -1,8% su base annua (-1,5% a settembre). In retromarcia tutte le tipologie di prestiti alle imprese: quelli fino a 12 mesi, tipici per finanziare il capitale circolante, registrano una contrazione pari a -2% su base annua (-2% anche a settembre), quelli da 12 a 60 mesi, piu` legati agli investimenti, passano da -4,1% di settembre a -4,4%. Quelli sopra i cinque anni, anch`essi legati a investimenti e rifinanziamenti del debito in essere, registrano una flessione pari a -0,8% (-0,4% a settembre).
Per le famiglie, i prestiti crescono dello 0,5% (+0,1% a settembre), in ripresa quelli per l`acquisto della casa +1,3% su base annua (+0,7% a settembre), prosegue invece la flessione del credito al consumo che accusa una flessione pari a -0,8% (-0,4% a settembre).