Banche, i paradossi dell’utile, i tagli dell’inevitabile

Poi non deve venire da ridere se qualcuno dice che le banche offrono un servizio sociale…ebbene, ormai di notizie di istituti che tagliano con la cesoia valanghe di posti di lavoro (e quindi anche di budget familiari, ma è brutto da sentire) che ne sono a valanga (vi basta leggere qui o qui  ), per questo ci limitiamo a una semplice riflessione a margine dell’ennesima casistica.

L`utile del terzo trimestre di Ing ha accusato un crollo del 64% e il gruppo finanziario olandese ha annunciato che tagliera` 2.350 posti di lavoro. Detta così può sembrare anche logica. Poi leggi meglio e ci pensi su: stiamo parlando di UTILE. Ripetiamolo, UTILE. Un UTILE che non è stato generato da attività straordinarie e non ripetibili, ragion per cui siamo in presenza di una sostanziale perdita, bensì si tratta di un vero e proprio UTILE, oltretutto da oltre 600 milioni di euro (circa 609 per la precisione rispetto a 1,69 miliardi dell’anno precedente). Non abbastanza da garantire il rispetto di un lavoro che permette di campare a una persona. Qualcuno era solito raccontare la favola che la vita umana non ha prezzo. Solo perché non sa fare i conti.

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