BANCHE CENTRALI. ABBONDANZA DI DATI.
Milano, 3 maggio 2023. Di Gilles Moëc, Group Chief Economist di AXA Investment Managers
I dati USA indicano un rialzo della Fed di 25 punti base e un accenno di pausa.
Dal momento che la politica monetaria si è spostata verso la dipendenza dai dati - almeno retoricamente - la scorsa settimana è stata caratterizzata da un'abbondanza di dati fondamentali, anche se mancano ancora alcuni comunicati cruciali nel caso della BCE in vista della riunione del Consiglio direttivo.
Il PIL statunitense è cresciuto meno del previsto nel primo trimestre e, soprattutto, al di sotto del suo ritmo potenziale.
Alcuni dettagli dipingono un quadro meno chiaro - gran parte della debolezza è derivata da un calo delle scorte, che può essere interpretato in molti modi - ma anche l'apparente forza dei consumi privati non dovrebbe far pensare alla Fed che l'eccesso di domanda sia ancora molto presente: gran parte di essa è derivata da un balzo a gennaio, con uno slancio molto minore nei due mesi successivi.
È vero che l'indice del costo dell'occupazione per il primo trimestre ha suggerito che la pressione salariale rimane forte ma, insieme ai segnali che le turbolenze bancarie non si stanno completamente attenuando, probabilmente il flusso di dati complessivi a disposizione del FOMC sarà sufficiente a consolidare un rialzo di "soli" 25 punti base, con il suggerimento che il picco dei tassi potrebbe essere stato raggiunt
Anche il PIL dell'area euro è cresciuto meno del previsto nel primo trimestre.
Ciò elimina uno degli argomenti dei falchi che spingono per un rialzo di 50 punti base.
La nostra ipotesi di base è che la BCE procederà a un rialzo di 25 punti percentuali, poiché sembra che l'inflazione di fondo abbia raggiunto un picco (i dati nazionali della scorsa settimana devono essere confermati) e perché ci aspettiamo che l'indagine sui prestiti bancari e i dati sulle operazioni di credito di marzo evidenzieranno che l'inasprimento monetario sta facendo il suo corso.
Tuttavia, si tratta di una scelta a breve termine e pensiamo che un rialzo di 25 punti percentuali dovrà essere accompagnato da alcuni complementi per mantenere i falchi a bordo, ad esempio un chiaro accenno da parte di Christine Lagarde durante il Q&A al fatto che la BCE non ha finito, o eventualmente alcuni segnali di un'accelerazione del quantitative tightening dopo la fine di giugno.
Nel frattempo, la BOJ mantiene la sua rotta tipica.
La revisione della politica segnala la volontà di iniziare a normalizzare la politica anche in Giappone, ma senza fretta.
Un segnale positivo dal punto di vista della stabilità finanziaria globale.