Banca e cliente: non vedo, non sento, non parlo. Ma in Europa…

Pubblichiamo una nuova lettera che evidenzia il dialogo “muto” tra cliente/cittadino e sistema bancario.

Banca e cliente: non vedo, non sento, non parlo. Ma in Europa…

Vi è però un interessante elemento da sottolineare. Dopo essersi rivolto in territorio nostrano (nel 2000), il cliente ha deciso di fare appello alla Bce (2002). Questi hanno sì “scaricato il barile”, ma perlomeno hanno risposto. Il che, per come siamo abituati nella nostra Bananaland, è già qualcosa. Tirando le somme (poi lasciamo a voi il commento) ecco cosa emerge dalla vicenda:
i punti sono tantissimi e tutti gravi. Iniziamo con ordine:
1) la BCE non si preoccupa di dare risposta tardi, ma si preoccupa di dare risposta. E questa è una lezione importante, In Italia le pratiche vecchie si nascondono fino a farle morire di invecchiamento, non si ha mi il coraggio di rispondere in ritardo perchè si pensa di dare dimostrazione di inefficienza. Meglio poter dire che `non ti ho risposto perchè non mi è mai arrivata`..invece quando uno ha la coscienza a posto, non nasconde il reale backlog..
2) leggerai che già nel 2002 la BCE evidenzia un nr crescente di richieste dall`Italia.
3) la ricapitalizzaizone è stata vietata solo molto di recente e cosa fanno le banche? saranno passive ad aspettare che siano i correntisti a chiedere o loro restituiranno il mal tolto? e come la mettiamo con i vecchi c/c bancari e le fusioni varie che rendono molto complicato ricostruire i conti?

Ecco la lettera originale indirizzata alla banca (senza risposta):

Io sottoscritto X diffido il Vostro Istituto a voler ricalcolare tutte le competenze dall’inizio del rapporto sino ad oggi, eliminando il costo derivante dalla capitalizzazione trimestrale degli interessi, in quanto in contrasto con la disposizione di cui all’art.1283 c.c.

Attenderò un Vostro rendiconto in tal senso entro e non oltre 10 giorni dalla ricezione della presente, vedendomi costretto in caso di silenzio o diniego, a tutelare i miei interessi nelle più opportune sedi competenti.

La presente cale anche quale interruzione dei termini prescrizionali di impugnazione dell’estratto conto decennale.


Ecco la risposta della Bce:

Gentile sig. X
Nello scusarmi del ritardo con cui rispondo alla Sua lettera (una persona che si assume in prima persona la responsabilità di una inefficienza, roba dell’altro mondo, davvero!), dovuto al gran numero di lettere simili alla sua che continuamente riceviamo, La informo che, coerentemente con quanto statuito dall’art. 105 del trattato sull’Unione Europea, alla Banca Centrale Europea competono le seguenti attività:

1) definire e attuale la politica monetaria della Comunità
2) svolgere le operazioni sui cambi in linea con le disposizioni del Trattato
3) detenere e gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli Stati membri
4) promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento

La questione da lei sollevata dipende dall’interpretazione di norme dell’ordinamento giuridico nazionale e non rientra pertanto nell’ambito delle competenze della Bce. La ringraziamo comunque della fiducia accordata a questa istituzione.
Distinti saluti

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