AZIENDE BALNEARI. ALTRE PMI ITALIANE SUL SENTIERO DELLA CANCELLAZIONE.
Redazione, 21 febbraio 2022.
Una nuova categoria di PMI italiane è sotto torchio e rischia lo stritolamento.
Rientra, anche questa nell'industria del Turismo.
Dopo due anni di fermo e rallentamento delle attività per Covid e dopo la crisi economica che ha preceduto l'avvento della pandemia, ora si profilano nuovi rischi che potrebbero cancellare la storia di questi imprenditori, conducendoli al nulla.
Da Lecce, è partita una chiamata per trovarsi a Roma e protestare contro i nuovi decreti approvati dal Consiglio dei Ministri.
La scadenza delle concessioni era già fissata per il dicembre 2023.
A questa si aggiunge la disposizione per cui, da quel momento, le concessioni saranno affidate per asta.
I balneari salentini hanno chiesto ed ottenuto un "tavolo tecnico" con il CDM.
Ne sono usciti storditi per la modalità di gestione del tavolo.
Mauro Della Valle, Presidente della Federazione Imprese Demaniali Salento, ha riferito che, durante l'incontro, il Governo non ha speso neanche una parola.
Ha sintetizzato l'incontro descrivendolo attonito: Ci hanno solo ascoltato, qualcuno si è limitato a prendere degli appunti ma nessuno ha detto niente, non è trapelato nulla, mentre noi auspicavamo solo un confronto.
Dopo un quarto d’ora di monologo da parte dei nostri avvocati, ci siamo beccati un: grazie, vi faremo sapere”.
E' sicuro che, per troppo tempo, queste imprese abbiano goduto del privilegio di sottopagare le concessioni e che, anche, abbiano abusato delle loro posizioni per portare i prezzi applicati ai bagnanti a livelli eccessivi.
Ma, intanto, hanno svolto bene i loro compiti, hanno creato occupazione e competenze.
Si può e si deve correggere la stortura dei privilegi calcolando, sulla base di parametri congrui, il nuovo costo delle concessioni.
Ma, non è ammissibile l'ipotesi che dalla vecchia anomalia si apra alla conquista selvaggia delle nostre spiagge ad opera degli operatori stranieri.
Nuovi attori all'orizzonte che potrebbero essere, senz'altro, grossi gruppi internazionali capaci di vincere le aste aggiudicandosi le concessioni.
I nostri, che farebbero, a quel punto?
I bagnini sottopagati al soldo delle multinazionali?
E' il nuovo caso d'attualità, un'altra categoria di piccoli e medi imprenditori italiani indirizzati al macello.
Qualcuno, correttamente, ha già previsto che, una per una, ogni categoria di appartenenza al gruppo delle PMI italiane, subiranno pari aggressione.
Verrà il tempo dei taxisti, degli ambulanti, dei giardinieri, etc...
Nessuno può sentirsi al sicuro.
I siluri sono già in canna.